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REVIEW
Minerva Endocrinologica 2002 June;27(2):119-26
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Approccio schematico alla terapia delle tireotossicosi
Papi G., Carapezzi C., Corsello S. M.
La tireotossicosi è una precisa entità clinica caratterizzata da un aumento dei livelli circolanti di ormoni tiroidei (T3 e T4). Poiché sono numerose le cause che la determinano, ai fini del trattamento è molto utile stabilirne l'eziologia. Infatti, gli stati tireotossici causati da un'iperattivazione della funzione ghiandolare tiroidea (ipertiroidismo) ricevono beneficio da un trattamento con tireostatici (metimazolo o propiltiouracile); lo stesso trattamento non risulta invece efficace quando la tireotossicosi è causata da un processo di distruzione ghiandolare o da un'assunzione factitia di ormone tiroideo. Oltre alla terapia medica, sono disponibili altre due opzioni terapeutiche per il trattamento delle tireotossicosi: la somministrazione di radioiodio (131I) e l'exeresi chirurgica. Insieme all'eziologia della tireotossicosi, i fattori che devono guidare il clinico a decidere, caso per caso, il miglior trattamento possibile sono i seguenti: l'età del paziente, le sue attese e le sue esigenze, la presenza o meno di patologie concomitanti o di una condizione di gravidanza, la presenza di oftalmopatia, le dimensioni del gozzo, i vantaggi e gli svantaggi di ciascun trattamento. Un problema particolare, ancora irrisolto in Letteratura, riguarda se e quando trattare la tireotossicosi subclinica (TSH ai limiti inferiori di norma, in presenza di normali livelli plasmatici di ormoni tiroidei). Sulla base della storia naturale e delle sue dimostrate conseguenze sul sistema cardiovascolare e sul metabolismo osseo, gli Autori propongono di instaurare la terapia in quattro categorie di pazienti con tireotossicosi subclinica: pazienti con gozzo nodulare; donne in post-menopausa; pazienti cardiopatici; pazienti affetti da osteoporosi.