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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Endocrinologica 2000 March;25(1):5-10

Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Impatto dell’esame citologico aspirativo (FNA) nella gestione dei noduli tiroidei

D’Ugo D., Persiani R., Pende V., De Corso E., Rausei S., Picciocchi A.

Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma, Istituto di Patologia Speciale Chirurgica, Policlinico «A. Gemelli» - Roma


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Obiettivo. Scopo della nostra analisi retrospettiva è la valutazione del ruolo dell’agoaspirato preoperatorio (Fine Needle Aspiration o FNA) nell’indicazione al trattamento chirurgico dei noduli tiroidei.
Metodi. Su un campione complessivo di 434 exeresi tiroidee eseguite negli ultimi 3 anni, abbiamo valutato statisticamente il ruolo dell’FNA eseguito in 139 di questi casi. Le diagnosi citologiche sono state classificate in tre categorie: diagnosi citologiche maligne (gruppo 1); diagnosi citologiche «sospette» (proliferazione follicolare e di tipo oncocitario) (gruppo 2); diagnosi citologiche di benignità (gruppo 3).
Risultati. Attraverso l’analisi dei nostri risultati abbiamo confermato che qualora l’esame citologico ponga diagnosi di neoplasia maligna (gruppo 1) la sua specificità è notevolmente elevata (97,6%). Tuttavia il 51,6% dei nostri casi appartengono al gruppo delle diagnosi di «sospetto» (gruppo 2) e solo nel 31,9% di queste l’esame istologico definitivo ha successivamente evidenziato la presenza di una neoplasia. In questo studio la sensibilità del FNA, calcolata considerando come «positivi» i casi del gruppo 1 assieme a quelli del gruppo 2 per valutare il peso della metodica nei confronti dell’indicazione chirurgica, è pari all’87,3%.
Conclusioni. Pur se con alcune indubbie limitazioni legate al gruppo delle diagnosi di «sospetto», va riconosciuto al FNA un ruolo centrale nel management delle tireopatie nodulari e, nella nostra esperienza, l’integrazione fra le indicazioni fornite dall’esame citologico con i dati clinico-anamnestici di ciascun paziente ha contribuito ad incrementare la quota di exeresi tiroidee eseguite per patologia neoplastica, passate dal 12.8% della nostra serie storica al 23.2% registrato negli ultimi anni.

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