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  EVOLUZIONE DELLA RICERCA IN ODONTOIATRIA 

Minerva Stomatologica 2013 August;62(8 Suppl 1):1-8

Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

Analisi SPECT di una nuova superficie implantare: caso preliminare sull’uomo

F. BAMBINI 1, A. SANTARELLI 1, R. CIAVAGLIA 1, G. MARZO 1, B. ROSSI 2, M. PESSINA 3, G. GIANNATEMPO 4, L. F. RODELLA 5, D. BERTOSSI 3 , L. LO MUZIO 4

1 Department of Specialistic, Clinical and Stomatological Sciences, Polytechnic University of Marche, Ancona, Italy; 2 Department of Nuclear Medicine, Umberto I Hospital, Ancona, Italy; 3 Department of Surgery, University of Verona, Verona, Italy; 4 Department of Medical and Experimental Medicine, University of Foggia, Foggia, Italy; 5 Department of Anatomy and Pathophysiology, University of Brescia, Brescia, Italy


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OBIETTIVO: Numerosi studi medici recenti hanno focalizzato l’attenzione sulla possibile applicazione della scintigrafia scheletrica in odontostomatologia. Lo scopo di questo report è quello di valutare l’influenza di una nuova superficie implantare sull’attività osteoblastica peri-implantare attraverso la scintigrafia ossea.
METODI: Gli impianti sono stati posizionati in un soggetto in ottima salute. Un’analisi medica nucleare mediante la scintigrafia computerizzata a emissione di fotoni singoli (SPECT) è stata eseguita a 30 e a 90 giorni dall’inserzione implantare. Lo studio è stato completato con l’acquisizione di immagini planari del cranio in visione anteriore e tramite l’analisi delle “regioni di interesse” (ROIs) della stessa misura sia nell’area degli impianti oggetto di studio che nella mascella controlaterale (siti di controllo). Il valore del rapporto di densità (counts/pixel) ottenuti da ciascun ROI sono stati utilizzati per una valutazione quantitativa/relativa. Le immagini tomografiche sono state valutate mediante un metodo qualitativo.
RISULTATI: Le metodiche planari routinarie hanno fornito una misura diretta dell’attività cellulare delle aree esaminate. La differenza nel valore del rapporto di densità registrata dallo stesso ROI tra la prima e la seconda scintigrafia ha rivelato l’andamento dell’attività osteoblastica attorno agli impianti. Questa è risultata molto alta nel primo mese ed è poi calata nei mesi successivi.
CONCLUSIONI: Nonostante il ridotto numero di pazienti coinvolti nella sperimentazione, i risultati ottenuti da questo studio pilota suggeriscono che l’analisi medica nucleare presenta dei vantaggi in implantologia orale per chiarire quegli aspetti ancora sconosciuti riguardanti l’attività osteoblastica.


KEY WORDS: Tomografia ad emissione di fotone singolo - Impianti dentali - Densità ossea

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