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Minerva Stomatologica 2008 January-February;57(1-2):9-20
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Valutazione meccanica, statica e dinamica di aghi innovativi per anestesia dentale
Albergo G. 1, Bedini R. 1, Pane S. 1, Majori M. 1, Gallottini L. 2
1 Department of Technology and Health Italian Institute of Health, Rome, Italy 2 Unit of Conservative Dentistry Department of Dentistry “La Sapienza” University, Rome, Italy
Obiettivo. Valutare la resistenza statica e dinamica alla flessione di alcuni aghi innovativi per anestesia dentale, in relazione ad aghi di tipo tradizionale.
Metodi. Sono stati considerati 4 tipi di aghi innovativi denominati Carpule Free Flow® (CFF) variabili per lunghezza e diametro esterno e i corrispondenti aghi di tipo normale diversi dai precedenti solamente per il diametro interno. Sono state eseguite sugli stessi prove di rigidità statiche (10 prove per ogni tipologia di ago, per un totale di 80 aghi testati) e di piegatura a fatica (10 prove per ogni tipologia di ago, per 3 diversi angoli massimi di piegatura, per un totale di 240 aghi testati) seguendo il protocollo illustrato nella norma ISO 9626. Sono stati confrontati tra loro i risultati utilizzando il metodo dell’analisi della varianza (ANOVA).
Risultati. I dati ottenuti dalle prove di rigidità dimostrano che gli aghi Carpule Free Flow® e quelli normali manifestano un comportamento analogo tra loro, presentando valori statisticamente uguali della deflessione media al massimo carico applicato, consentito dalle prove indicate nella normativa. Per quelli di diametro esterno di 0,4 mm la differenza statistica si mostra significativa poiché gli aghi CFF risultano più rigidi dei normali ottenendo un valore di deflessione inferiore. Per le prove di piegatura dinamica a 20° i due tipi di aghi hanno avuto un comportamento uguale mentre per quelle di 30° gli aghi CFF mostrano di rompersi in maggior numero rispetto ai normali, fino a ottenere il massimo della rottura (10 su 10) per quelli di diametro esterno di 0,4 mm. Per piegature a fatica di 50° gli aghi CFF si sono rotti a un numero inferiore di cicli rispetto a quelli normali.
Conclusioni. Lo studio ha evidenziato che, nel campo d’uso degli aghi da anestesia, gli aghi di tipo CFF non solo hanno implicazioni cliniche migliori, ma presentano anche un comportamento meccanico, sia statico che a fatica, del tutto simile a quello degli aghi normali, per quanto riguarda i requisiti da rispettare secondo le normative internazionali. Per flessioni a fatica maggiori di 20°, valutate per scopi di ricerca finalizzata all’indagine di prestazioni in situazioni critiche o estreme, tutti e quattro i tipi di aghi CFF esaminati, si rompono a un numero di cicli inferiore. Per cui si può concludere che questa tipologia di aghi non debba subire ripetute piegature ad angolazioni superiori a un angolo retto.