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CASI CLINICI   

Minerva Stomatologica 2005 July-August;54(7-8):461-72

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Iperplasia del coronoide. Caso clinico

Bertacci A., Landi N., Manfredini D., Ferronato G., Bosco M.


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L'iperplasia del coronoide è una rara patologia caratterizzata macroscopicamente da un incremento dimensionale del processo coronoideo quale risultato di un abnorme allungamento dell'osso con apposizione di osso istologicamente normale. Le forme unilaterali, più frequenti, sono eziologicamente riconducibili a molteplici fattori quali, ad esempio. esostosi, osteocondromi, esiti traumatici, processi infiammatori, neoplasie e manifestazioni secondarie associate ad altre patologie.
L'eziopatogenesi delle forme bilaterali non è ancora del tutto chiarita: in letteratura sono presenti riferimenti ad anomalie di sviluppo, ad alterazioni endocrine prepuberali ed è stata evidenziata una predisposizione familiare legata a fattori ereditari.
La relativa aspecificità della sintomatologia associata all'iperplasia del coronoide, sovrapponibile a quella di altre forme più frequenti di disordini temporomandibolari, pone alcuni problemi di diagnosi differenziale.
Una valutazione accurata si deve basare su anamnesi ed esame clinico al fine di rilevare i sintomi clinici patognomonici. Per quanto riguarda l'ortopantomografia noi riteniamo, visti i suoi limiti intrinseci (quali la presenza di possibili artefatti e la distorsione dell'immagine), che il suo significato diagnostico sia limitato. In questo caso la risonanza magnetica (RM) ci consente di valutare la relazione condilo-discale e può essere utile per la valutazione delle complicanze postoperatorie. In presenza di un sospetto caso di iperplasia del coronoide la tomografia computerizzata (TC) è fondamentale per una corretta diagnosi differenziale. La TC consente anche un'adeguata programmazione dell'intervento terapeutico fornendo dati precisi su taglia e morfologia del processo coronoideo iperplastico.
Questo caso è un esempio della necessità di un corretto iter diagnostico differenziale tra i diversi tipi di disordini temporomandibolari e supporta l'importanza delle moderne tecniche di imaging nella diagnosi di casi rari o complessi.

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