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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Stomatologica 2004 April;53(4):151-64

Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Correzione degli esiti post-traumatici dei mascellari. Revisione della letteratura e nostra esperienza. Parte I: i malconsolidamenti-malposizionamenti ossei dei mascellari

D’Agostino A., Toffanetti G., Scala R., Trevisiol L., Ferrari F.


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A tutt'oggi non esiste una chiara classificazione dei malconsolidamenti in traumatologia maxillofacciale. Esiste un ampio spettro di definizioni che descrivono simultaneamente condizioni patologiche e implicazioni funzionali determinate dalla locazione anatomica delle fratture e dal fattore tempo.
In questo articolo gli Autori propongono una revisione della letteratura riguardante la classificazione dei ''malconsolidamenti ossei''; viene citata la definizione di Weber, che, nel 1973, introdusse il termine ''pseudoartrosi'' per descrivere un alterato processo di guarigione ossea caratterizzato da presenza di tessuto fibroso interposto fra i monconi fratturati, che risultano essere rivestiti da tessuto cartilagineo e uniti da una capsula; viene citato Spiessl che, nel 1988, definì con il termine «malconsolidamento (non-unione)» qualsiasi alterazione del processo di guarigione ossea trascorso un periodo superiore ai 6 mesi dall'evento traumatico iniziale; si fa anche riferimento a Rosen il quale propose una classificazione concernente le modalità di alterata guarigione ossea delle fratture, distinguendo 5 categorie: consolidamento ritardato, non unione, non unione vascolare, non unione avascolare, pseudoartrosi. Gli Autori propongono, inoltre, un'integrazione della definizione di «malconsolidamenti» evidenziando anche l'importanza del significato del «malposizionamento osseo» ai fini clinico-funzionali e descrivono un'incongrua posizione anatomica dei frammenti ossei la cui guarigione avviene in via del tutto normale second Gruss. Vengono, inoltre, trattati i protocolli terapeutici dei malconsolidamenti e le terapie delle alterazioni occlusali determinate dai malposizionamenti post-traumatici.

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