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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Stomatologica 2002 January-February;51(1-2):1

Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Analisi computerizzata della morfologia del forame apicale dopo preparazione canalare con strumenti in acciaio ed in nickel titanio

Gallina G., Cumbo E., Gallo P., Pizzo G., D’Angelo M.


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Obiettivo. Gli Autori hanno effettuato uno studio comparativo, in vitro, su denti estratti, con curve di diverso grado, per valutare eventuali alterazioni della morfologia del forame apicale (FA) indotte dall'utilizzazione di strumenti meccanizzati in Nickel Titanio a conicità aumentata, a punta attiva (Quantec SC), e non attiva (Quantec LX), e strumenti manuali in acciaio (Flexofile).
Metodi. La valutazione è stata effettuata utilizzando un sistema di ripresa computerizzato, mediante un dispositivo di centratura e riposizionamento dei denti trattati messo a punto in precedenti indagini. Sono state valutate le differenze dell'area del FA e le alterazioni del contorno dello stesso dopo strumentazione canalare.
Risultati. I risultati indicano che gli strumenti ruotanti in NiTi, in particolare quelli a punta attiva, tendono, in presenza di curve canalari più accentuate, ad ampliare maggiormente l'area del FA. All'aumentare dell'angolo di curvatura del canale si accentua anche la tendenza alla deformazione eccentrica, tendenza comune sia agli strumenti in NiTi a punta attiva che non attiva. In canali dritti o con curve di grado lieve l'integrità del FA è mantenuta, sia in caso di strumentazione meccanizzata in NiTi che manuale in acciaio.
Conclusioni. Quanto osservato sembra confermare la necessità, in presenza di curve canalari accentuate, di utilizzare gli strumenti meccanizzati in NiTi con opportune variazioni della tecnica standard completando, eventualmente, la preparazione del terzo apicale con strumenti manuali in NiTi o in acciaio. Questo per evitare di indurre alterazioni della morfologia originaria del FA, in particolare il trasporto esterno, condizione che comporta maggiore difficoltà ad ottenere un adeguato sigillo apicale in fase di otturazione.

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