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EDITORIALE
Minerva Stomatologica 2001 July-August;50(7-8):241-6
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
BMS: S come sindrome o S come sintomo? Considerazioni sulla sindrome della bocca che brucia
Sardella A., Carrassi A.
In questo articolo, valuteremo in modo critico alcuni degli aspetti nosologici ed eziopatogenetici della sindrome della bocca che brucia (BMS). A dispetto dei numerosi e frequenti articoli presentati sulle più autorevoli riviste internazionali, ancora oggi, non esiste una definizione universalmente accettata della malattia. Manca, di conseguenza, il presupposto per un corretto approccio sperimentale e la possibilità di confrontare correttamente le esperienze clinico-sperimentali dei differenti ricercatori. Inoltre, risulta estremamente facile verificare l'assenza di prove scientifiche definitive che consentano di considerare come certi gli aspetti eziologici sino ad ora presentati in letteratura. In mancanza di certezze, riteniamo che sia più corretto e prudente introdurre il concetto di sindrome della bocca che brucia idiopatica (o essenziale), per indicare il quadro di bruciore del cavo orale, di eziologia non nota, e non correlabile ad alterazioni locali o sistemiche rilevabili. Quest'ultima sarebbe la «vera» sindrome della bocca che brucia. In altre parole, molte anomalie locali e/o sistemiche possono condurre ad una sintomatologia di tipo urente localizzata al cavo orale, ma quest'ultima non costituisce, secondo gli Autori, il requisito sufficiente per poter individuare un quadro di BMS.