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Minerva Chirurgica 2006 August;61(4):307-13
Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Tecnica, risultati e ruolo della chemioterapia di induzione nella lobectomia con resezione/anastomosi bronchiale (sleeve)
Borri A. 1, Leo F. 1, Galetta D. 1, Veronesi G. 1, Solli P. 1, Petrella F. 1, Gasparri R. 1, Scanagatta P. 1, Spaggiari L. 1, 2
1 Divisione di Chirurgia Toracica Istituto Europeo di Oncologia, Milano 2 Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano, Milano
Obiettivo. Lo studio è stato condotto allo scopo di analizzare i risultati immediati e a distanza della tecnica di lobectomia con resezione/anastomosi bronchiale (sleeve lobectomy), eseguita con sutura continua in materiale non riassorbibile (polipropilene 3/0), e verificare se la chemioterapia d’induzione aumenti il rischio di complicanze postoperatorie.
Metodi. Sono stati analizzati retrospettivamente tutti i pazienti sottoposti a sleeve lobectomy per tumore polmonare, dal maggio 1998 al luglio 2003, operati da uno degli Autori (L. S.). La tecnica di ricostruzione della via aerea prevede il riavvicinamento bronchiale delle estremità cartilaginee sul versante mediastinico con due punti di polipropilene 3/0. Una volta annodati, la prima sutura procede anteriormente sino al margine cartilagineo opposto e la seconda posteriormente sulla pars membranosa sino a congiungersi con la prima, telescopizzando il bronco distale nel prossimale.
Risultati. Dei 41 pazienti analizzati, 24 (59%) avevano ricevuto una chemioterapia d’induzione. Le lobectomie effettuate sono state: 31 superiori destre, 7 superiori sinistre e 3 inferiori sinistre (reverse sleeve), in tutti i casi associate a una linfadenectomia mediastinica radicale. In 8 casi, si è resa necessaria una ricostruzione dell’arteria polmonare. Istologicamente, 34 pazienti avevano un carcinoma bronchiale non a piccole cellule, 3 un microcitoma, 1 un carcinoma neuroendocrino a grandi cellule e 3 un carcinoide. Era presente un coinvolgimento linfonodale mediastinico (N2) in 13 casi, ilare (N1) in 12 casi: nessun linfonodo era metastatico (N0) in 16 casi. La mortalità e la morbidità postoperatoria sono state rispettivamente del 4,8% (n=2, 1 decesso dopo chemioterapia di induzione, 4%) e del 14,5% (n=6). Il tasso di complicanze anastomotiche è stato del 2,4% (n=1). Una stenosi anastomotica tardiva si è sviluppata in 3 casi, tutti trattati conservativamente con successo. La sopravvivenza a 2 anni (Kaplan-Meier) è del 59%. Ventinove pazienti sono viventi e 27 di essi sono liberi da malattia. Non è stato dimostrato alcun effetto della chemioterapia d’induzione sulla mortalità e morbidità postoperatoria (c2 test: P=0,64/P=0,56).
Conclusioni. La tecnica proposta di anastomosi bronchiale continua in materiale non riassorbibile si è dimostrata sicura e di semplice esecuzione. L’esecuzione di una chemioterapia d’induzione non ha influenzato negativamente il decorso postoperatorio dopo sleeve lobectomy.