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Minerva Cardioangiologica 2013 August;61(4):461-9
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Aliskiren migliora il controllo della pressione sanguigna e previene i danni cardiaci nei soggetti ad alto rischio di ipertensione
Mazza A. 1, Montemurro D. 2, Zuin M. 3, Schiavon L. 1, Zorzan S. 1, Chondrogiannis S. 4, Ferretti A. 4, 5, Ramazzina E. 1, Rubello D. 4 ✉
1 Department of Internal Medicine, Santa Maria della Misericordia Hospital Rovigo, Italy; 2 Department of Internal Medicine, General Hospital of Vicenza, Vicenza, Italy; 3 Faculty of Medicine, University of Ferrara, Ferrara, Italy; 4 Department of Nuclear Medicine, Santa Maria della Misericordia Hospital Rovigo, Italy; 5 Medical Physics Service, Santa Maria della Misericordia Hospital, Rovigo, Italy
Obiettivo. Obiettivo del presente lavoro è stato quello di valutare l’efficacia, la sicurezza e gli eventuali effetti cardiaci dell’Aliskiren, somministrato ad un gruppo di pazienti ipertesi ad alto rischio, con lieve compromissione della funzionalità renale e con pressione arteriosa non controllata nonostante un trattamento antipertensivo a due farmaci.
Metodi. Centosei pazienti (56 uomini e 50 donne), di età media 61,9±12,7 anni, hanno ricevuto 150-300 mg di Aliskiren una volta al giorno per 12 mesi. La pressione arteriosa sistemica è stata misurata al primo, sesto e dodicesimo mese di cura, mentre alla prima visita e al termine della cura sono stati eseguiti: misura della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR), monitoraggio pressorio delle 24 ore (Holter Pressorio o ABPM) ed ecocardiografia.
Risultati. Riduzione significativa (tutti i test con P<0,0001) della pressione arteriosa ad ogni visita di controllo (in media sistolica: -28,6 mmHg, diastolica: -12,8 mmHg), nel monitoraggio ABPM nelle 24 ore (sistolica: -12,3 mmHg, distolica: -6,5 mmHg), nel ABPM giornaliero (sistolica: -11,5 mmHg, distolica: -6,4 mmHg), nel ABPM notturno (sistolica: -11,9 mmHg, distolica: -7,0 mmHg), e nell’impiego di farmaci antipertensivi (3,0±0,9 vs. 2,0±0,7, P=0,01). L’indice LVMI si è ridotto significativamente (130,2±36,1 vs. 115,9±33,4 g/m2, P<0,0001) mentre l’eGFR non è variato significativamente (P>0,05). Presunti effetti collaterali hanno provocato il ritiro di 7 soggetti (6 per disturbi gastrointestinali, 1 per alopecia).
Conclusioni. Aliskiren ha ridotto efficacemente la pressione arteriosa e l’indice LVMI per pazienti di entrambi i sessi, senza effetto sull’eGFR. Il trattamento è sicura, anche quando associato con ACE-inibitori e con antagonisti del recettore dell’ angiotensina II. Il suo utilizzo ha ridotto l’impiego concomitante di farmaci antipertensivi.