![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
REVIEW
Minerva Cardioangiologica 2011 December;59(6):569-80
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Valutazione del flusso di riserva coronarico: dai principi fisiopatologici alle applicazioni cliniche
De Rosa R., Piccolo R., Cassese S., Petretta A., D’Andrea C., D’Anna C., Piscione F., Chiariello M. ✉
Clinical Medicine Department, Cardiovascular and Immunological Sciences Federico II University Hospital, Naples, Italy
Il flusso di riserva coronarica rappresenta un utile indice fisiologico di valutazione dell’entità di una stenosi coronarica. Il gold standard per la valutazione della riserva coronarica è attualmente rappresentato dalla fractional flow reserve (FFR), misurata tramite pressure-wire. Il valore della FFR è altamente lesione-specifico, risultando indipendente dalle variazioni delle condizioni emodinamiche e dalle resistenze del microcircolo coronarico; esso mostra inoltre una bassa variabilità inter- e intra-individuale e un cut-off ben definito e ristretto, pari a 0,75-0,80. È stato dimostrato che la FFR fornisce una valutazione accurata e altamente riproducibile della significatività funzionale di una stenosi coronarica, sia nella malattia coronarica monovasale che multivasale, sia nella patologia coronarica stabile che instabile, risultando significativamente correlata all’outcome clinico del paziente. La FFR rappresenta altresì un indice sensibile del successo di un’angioplastica percutanea: il valore della FFR postprocedurale, infatti, è significativamente correlato alla durata di sopravvivenza libera da eventi nei pazienti sottoposti ad angioplastica. Recenti evidenze hanno, inoltre, sottolineato che alterazioni del valore della FFR sono espressione anche di una malattia aterosclerotica coronarica diffusa non associata a lesioni focali evidenziabili all’angiografia. La FFR fornisce fondamentali informazioni di carattere funzionale che hanno dimostrato una buona correlazione con le valutazioni morfologiche ricavate dall’ultrasonografia intravascolare, risultando però di più semplice e rapida esecuzione, meno costosa e fornendo risultati di più facile interpretazione. Scopo di questa review è illustrare i principi fisiopatologici su cui si basa la misurazione della riserva coronarica, descrivere le tecniche di misurazione e discutere le principali applicazioni cliniche presenti e future di tale metodica.