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CASI CLINICI   

Minerva Cardioangiologica 2011 February;59(1):109-12

Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Valutazione della ri-endotelizzazione degli stent metallici dopo utilizzo di stent medicati: analisi con tomografia a coerenza ottica

Rollini F., Aprile A., Politi L., Sangiorgi G. M.

Department of Cardiology, Interventional Cardiology Unit, University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy


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Un quarto dei pazienti con infarto miocardico acuto sottoposti ad angioplastica primaria necessitano di una rivascolarizzazione del vaso target a causa della re-stenosi o della trombosi intra-stent. L’introduzione degli stent medicati ha effettivamente ridotto la proliferazione neo-intimale risolvendo in parte questo problema e diventando quindi il trattamento di prima scelta nella pratica clinica; tuttavia, l’efficacia del loro utilizzo nel trattamento dell’infarto miocardico acuto è limitata dal rischio non prevedibile di malapposizione degli stent e di rimodellamento vascolare nel follow-up a lungo termine. Recentemente, sono stati riportati alcuni casi di angioplastica primaria eseguita utilizzando stent medicati in associazione al posizionamento di stent metallici. In questi pazienti trattati per infarto miocardico acuto la metodica ha mostrato un eccellente profilo di efficacia e sicurezza. Nonostante ciò, si conosce ancora ben poco sull’estensione della ri-endotelizzazione degli stent metallici dopo l’utilizzo di stent medicati. Noi riportiamo un caso clinico in cui l’estensione della ri-endotelizzazione successivamente all’utilizzo di questa strategia è stata valutata attraverso l’analisi con tomografia a coerenza ottica in un paziente precedentemente sottoposto ad angioplastica primaria. Sei mesi dopo il trattamento con stent medicato e stent metallico era visibile solamente una minima iperplasia focale e l’OCT mostrava una completa copertura delle maglie dello stent in assenza di malapposizione.

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