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Minerva Cardioangiologica 2009 June;57(3):349-57

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Applicazioni cliniche dell’angiografia coronarica per mezzo della tomografia computerizzata con multi-rilevatori (multi-detector)

Cademartiri F. 1, 2, Maffei E. 1, Palumbo A. 1, 2, Martini C. 1, Vignali L. 1, Tedeschi C. 1, Guaricci A. 1, Aldrovandi A. 2, Weustink A. C. 2, Mollet N. R.

1 Department of Radiology and Cardiology Academic Hospital, Parma, Italy 2 Department of Radiology and Cardiology Erasmus Medical Center, Rotterdam, The Netherlands


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La tomografia computerizzata (CT) è una tecnica dai veloci progressi. In 10 anni è riuscita a trasformarsi da un semplice strumento di indagine ad una realtà clinica. La pulsione tecnologica è stata la chiave del successo per questa tecnica che è, da tempo, il solo strumento clinico non invasivo per le valutazioni angiografiche. Il background tecnologico è piuttosto complesso e le soluzioni più recenti hanno lo scopo di ridurre il tempo di scansione e la dose di radiazioni, migliorando, nel contempo, la risoluzione temporale, di contrasto e, infine, la qualità dell’immagine. Il più importante sviluppo tecnico ha avuto inizio negli ultimi anni ’90, l’introduzione della ECG ha sia dato il via che limitato questa tecnica. La risoluzione spaziale è stata migliorata arrivando ad una prestazione in grado di distinguere al di sotto del millimetro. Le ultime innovazioni forniscono una veloce copertura fornendo più di 64 rilevatori di sezione, una più elevata risoluzione spaziale con uno spessore pari a 0.5 mm per sezione ed un’alta risoluzione temporale con più di 100 ms su hardware, le prossime soluzioni che si basano sull’utilizzo del principio della doppia energia (dual-energy), forniranno anche una più alta risoluzione in termini di contrasto. Recentemente, e’stato perfezionato anche il dosaggio delle radiazioni, infatti attualmente dal punto di vista tecnologico è possibile attuare una CT a livello cardiaco con 1-2 mSy. Questi miglioramenti pongono la CT cardiaca come lo strumento clinico più promettente per la valutazione delle arterie coronariche.

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