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Minerva Cardioangiologica 2009 June;57(3):299-313

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Applicazioni cliniche della risonanza magnetica cardiaca

Pilz G., Heer T., Harrer E., Ali E., Hoefling B.

Clinic Agatharied, Academic Teaching Hospital University of Munich, Munich, Germany


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Come diretto risultato del rapido progresso tecnico che è stato realizzato in ambito di hardware e software, la risonanza magnetica cardiovascolare (cardiovascular magnetic resonance imaging, CMR) viene sempre meglio riconosciuta come un metodo importante per la diagnosi della patologia cardiovascolare. Numerosi studi clinici e sperimentali hanno dimostrato l’uguaglianza e addirittura la superiorità della CMR paragonata con altre modalità di tomografia, quali la medicina nucleare o l’ecocardiografia transtoracica. Particolari punti di forza della CMR sono la capacità di superare i limiti anatomici (quali una finestra acustica scadente), un approccio multimodale per rispondere globalmente ai vari aspetti della patologia cardiaca, e l’assenza di radiazioni ionizzanti durante l’esame. Svariate applicazioni cliniche della CMR includono la valutazione della funzionalità ventricolare, della vitalità del miocardio, della perfusione del miocardio, di patologie valvolari, di diagnosi differenziale di patologie infiammatorie cardiache e di cardiomiopatie, di patologia cardiaca congenita e di anomalie strutturali. Nell’ambito della valutazione della malattia coronarica (coronary artery disease, CAD) attraverso la CMR, l’analisi della funzionalità miocardica globale e regionale è accentuata dall’esame della vitalità e perfusione miocardica. Questa “triade” diagnostica non invasiva conferisce alla CMR una forza metodologica unica per la valutazione globale della CAD all’interno di una singola sessione di esame. In particolare, la tomografia tramite miglioramento tardivo della cicatrice con gadolinio (late gadolinium enhancement scar imaging) attraverso la CMR è attualmente considerata il metodo non invasivo più accurato per esaminare la vitalità miocardica. In diversi studi di valore prognostico della CMR nella valutazione di CAD, una CMR con risposta normale allo stress-test con adenosina era fortemente predittiva di buona prognosi, pertanto risultava in grado di identificare i pazienti in cui l’angiografia coronarica invasiva può essere sicuramente rinviata. Per quanto riguarda la miocardite, la CMR si sta attestando come la più accurata tecnica tomografica. Nuove sfide per il futuro sviluppo del ruolo della CMR nella routine clinica probabilmente comprenderanno non soltanto un miglioramento tecnico, ma anche una maggior disponibilità di scanner per CMR, l’ottimizzazione del rapporto costo-efficacia, ed un’aumentata consapevolezza e competenza che dovranno essere raggiunte attraverso un’ampia educazione e formazione in materia di CMR.

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