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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Cardioangiologica 2009 April;57(2):151-7

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Analisi dei fenomeni vascolari ricorrenti in seguito ad intervento percutaneo coronarico nei pazienti diabetici

Anselmino M., Delcrè S., Moretti C., Biondi-Zoccai G., Omedè P., Sciuto F., Trevi G. P., Sheiban I.

Cardiology Unit San Giovanni Battista, Molinette Hospital University of Turin, Turin, Italy


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Obiettivo. È stata rilevata un’aumentata incidenza di eventi ricorrenti in seguito ad interventi percutanei coronarici (PCI) nei pazienti affetti da diabete mellito (DM). Un quadro chiaro ed attuale di tali eventi può essere considerato tutt’ora mancante. Scopo di questo lavoro è stato quello di studiare la frequenza e la particolarità degli eventi cardiovascolari ricorrenti dopo PCI in un gruppo di pazienti ad alto rischio affetti da DM e confrontare l’impatto di PCI ripetuti e/o della rivascolarizzazione chirurgica sulla necessità di ulteriori interventi coronarici durante un follow-up a lungo termine.
Metodi. Duecento cinquanta quattro pazienti consecutivi affetti da DM sottoposti a PCI per malattia coronarica nota (coronary artery disease, CAD) sono stati seguiti a livello ambulatoriale per 39±9 mesi. I valori finali registrati sono stati i seguenti: i vasi bersaglio dell’intervento di PCI (target vessel PCI - TVR PCI), i vasi bersaglio dell’intervento di rivascolarizzazione chirurgica (target vessel surgical revascularizations - TVR CABG), i vasi non interessati dall’intervento di riscascolarizzazione percutanea (non target vessel percutaneous revascularization interventions - non TVR PCI) e gli interventi di rivascolarizzazione non ripetuti (no repeat revascularizations).
Risultati. Settanta quattro (35%) dei pazienti affetti da DM trattati mediante PCI hanno necessitato di un ulteriore rivascolarizzazione, mentre 10 pazienti (17%) hanno necessitato di una procedura TVR ripetuta. Le seconde procedure di rivascolarizzazione TVR si sono verificate in maniera simile in seguito al primo intervento di PCI (15%) o di rivascolarizzazione chirurgica (17%) su una lesione coronarica già trattati con PCI. I pazienti sottoposti a rivascolarizzazione chirurgica TVR hanno mostrato una più alta probabilità di incorrere in un secondo intervento di PCI su vasi coronarici non precedentemente trattati (P=0,003) rispetto ai pazienti sottoposti a PCI.
Conclusioni. Il presente studio conclude che la PCI abbia una protezione apparentemente superiore rispetto alla rivascolarizzazione chirurgica nella prevenzione della malattia coronarica. Questi risultati necessitano di conferma su una pià ampia popolazione.

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