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REVIEW
Minerva Cardioangiologica 2008 October;56(5):527-41
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Approccio alle occlusioni coronariche totali croniche
Cuneo A., Tebbe U.
Lippe-Detmold Clinic Department I Cardiology Angiology and Intensive Care Detmold, Germany
Sebbene le occlusioni coronariche totali croniche (CTO) siano ben definite nosologicamente, il tasso di tentate rivascolarizzazioni percutanee (PCI) di queste lesioni resta basso. Dal punto di vista istopatologico, le CTO sono caratterizzate da una capsula fibrosa, placche di vario grado e neovascolarizzazione, le quali aumentano con l’età della CTO. Numerose casistiche e studi indicano che un’efficace rivascolarizzazione di CTO può migliorare sintomi, funzione ventricolare sinistra e mortalità. Vi sono chiare evidenze indicanti che gli stent medicati possono consentire tassi minimi di restenosi e reocclusione dopo ricanalizzazione delle CTO. La PCI dovrebbe essere considerata come l’iniziale e preferibile modalità di rivascolarizzazione nei pazienti in cui si può prevedere un elevato tasso di successo della procedura. Nuove tecniche hanno notevolmente migliorato il successo di questa procedura, incluse le tecniche “parallel” e “seesoo”, ancoraggio del pallone, tracking subintimale e rientro (STAR), approccio retrogrado, iniezione controlaterale e guida ecografica intravascolare. I progressi tecnici sono in larga misura responsabili dei migliori risultati nella PCI delle CTO, ed altri miglioramenti potrebbero essere ottenuti con l’applicazione di ulteriori novità tecniche. La risonanza magnetica e la tomografia computerizzata multistrato possono essere già utilizzate per definire le strategie terapeutiche ed il loro ruolo nel trattamento delle CTO è destinato ad aumentare.