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Minerva Cardioangiologica 2007 December;55(6):741-53
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Efficacia del mesoglicano in pazienti con trombosi venosa e insufficienza venosa cronica
Andreozzi G. M.
Angiology Care Unit University Hospital of Padua, Padua, Italy
Obiettivo. È stata condotta un’analisi retrospettiva sull’attività terapeutica del mesoglicano nella patologia venosa. I dati clinici sono stati selezionati dal database ambulatoriale della Cattedra di Angiologia dell’Università di Catania (dal 1988 al 1997) mediante una ricerca incrociata tra il nome commerciale di prescrizione del mesoglicano e le parole chiave varici, trombosi venosa profonda, insufficienza venosa cronica (IVC), sindrome post-trombotica (SPT) trombosi venosa, ulcera venosa.
Metodi. Sono stati selezionati i pazienti con dati certi relativi a diagnosi principale, storia clinica, quadro oggettivo flebologico clinico e strumentale, posologia e durata del trattamento, visite di controllo nei tre anni successivi alla prima osservazione. Gruppo 1: 56 pazienti al 1° episodio di TVP; Gruppo 2: 27 pazienti con TVP recidiva; Gruppo 3: 182 pazienti con IVC (107 IVC primitiva e 75 avevano una IVC secondaria). I dati dei pazienti così selezionati sono stati inseriti in nuovi database. Per i pazienti con TVP è stata valutata la prevalenza di recidive durante il periodo di follow-up (6, 12, 18, 24, 30 e 36 mesi). Per i pazienti del gruppo 2, oltre a valutare la prevalenza di recidiva nel normale periodo di follow-up, è stata ricostruita la cronologia clinica della recidiva antecedente l’osservazione, in modo da ottenere la prevalenza di recidiva relativa all’episodio trombotico precedente la nostra osservazione. I due trend di prevalenza (trattamento con mesoglicano, ed episodio precedente la nostra osservazione), sono state confrontate mediante il t test di Student. I pazienti con IVC sono stati classificati secondo i criteri della classificazione CEAP, e l’efficacia del trattamento è stata valutata in base alle modificazioni degli score di disfunzione venosa della classificazione CEAP (score di disabilità; dolore; edema; alterazioni del colorito cutaneo; ulcera). Le medie e le deviazioni standard degli score considerati sono stati analizzati con il test T di Student, comparando ogni serie con la serie immediatamente precedente e con la serie T0. La dose media di mesoglicano utilizzata è stata di 50 mg due volte al giorno.
Risultati. Gruppo 1 (TVP al 1° episodio): la prevalenza di recidiva è stata del 3,5% a 6 mesi, 9% a 12 mesi, 12,5% a 18 mesi, 14,28% a 24, 30 e 36 mesi. Alla fine dei 3 anni di follow-up la diagnosi di PTS poteva essere posta in 10 pazienti (17,85%). Gruppo 2 (TVP recidiva): la prevalenza di recidiva è stata del 3,7% a 6 mesi, 11,11% a 12 mesi, 14,81% a 24 mesi, 18,51% a 36 mesi, nel periodo di trattamento con mesoglicano. Nel periodo antecedente la prevalenza era stata dell’11,11% a 6 mesi dal precedente episodio 16,66% a 12 mesi, 33,33% a 24 mesi e 37,03% a 36 mesi. Nel rimanente 62,96% la recidiva si era manifestata 36 e 48 mesi. Il confronto tra le due serie ha mostrato una differenza significativa con p<0,0004. la prevalenza di PTS alla fine dei 3 anni di follow-up era 17,85% nei pazienti con primo episodio di DVT e dell’81,41% nei pazienti con TVP recidiva. Gruppo 3 (CVI): tutti gli score di disfunzione venosa hanno mostrato un significativo miglioramento nel corso del follow-up, sia nel confronto vs l’inizio del trattamento, sia nel confronto con il controllo immediatamente precedente.
Conclusioni. I risultati ottenuti nei gruppi 1 e 2 dimostrano che il mesoglicano è efficace nel prevenire le recidive trombotiche in pazienti con pregressa TVP. La prevalenza di recidiva nei pazienti con TVP al 1° episodio è stata inferiore rispetto ai dati della letteratura (17,5% entro 2 anni e 24,6% entro 5 anni). Il trend positivo è stato confermato anche nel gruppo TVP recidiva, anche se con una prevalenza maggiore (18,51%) da attribuire ad un più elevato rischio trombotico. La prevalenza nel periodo di trattamento è comunque significativamente minore rispetto a quella relativa all’episodio trombotico precedente. Il mesoglicano è risultato efficace anche nei pazienti con IVC, con un progressivo e significativo miglioramento della disabilità, del dolore e dell’edema, che sono gli elementi fisiopatologici responsabili della compromissione della qualità della vita. Nei vari tempi di follow-up il valore medio degli score si è ridotto significativamente a rispetto a T0 e rispetto ai valori del controllo precedente. In conclusione il mesoglicano è un farmaco utile ed efficace nel trattamento dell’insufficienza venosa, dalla fase subacuta della TVP alla terapia di lunga durata della IVC, e meriterebbe una documentazione più ampia, secondo i criteri della medicina basata sull’evidenza.