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REVIEW   

Minerva Cardioangiologica 2007 August;55(4):487-9

Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

La sindrome metabolica non è migliore della somma delle sue componenti

Iribarren C.

Division of Research Northern California Kaiser Permanente Oakland, CA, USA


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L’utilità della definizione clinica di sindrome metabolica è attuale oggetto di dibattito. Un aspetto centrale nella prospettiva epidemiologica è se la presenza della sindrome possa predire la patologia cardiovascolare in misura maggiore e superiore rispetto alle sue singole componenti. Nel presente articolo, vengono presentate le attuali evidenze su questo tema e la conclusione di due recenti studi secondo cui non vi sarebbe un valore predittivo della sindrome quando le sue singole componenti sono introdotte nel modello. Anzichè perpetuare l’esistenza di un concetto arbitrario e mantenere come entità nosologica autonoma la sindrome metabolica, l’attenzione dovrebbe essere ridiretta alle sue singole componenti ed in particolare alla condizione cardine da cui derivano le prinicipali conseguenze in termini di morbilità e mortalità: l’obesità centrale o viscerale.

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