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Minerva Cardioangiologica 2006 December;54(6):715-24
Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Insufficienza cardiaca diastolica o scompenso cardiaco con frazione di eiezione normale
Sanderson J. E.
Department of Cardiology University Hospital of North Staffordshire Keele University Medical School Stoke-on-Trent, UK
Circa la metà dei pazienti con sintomi da scompenso cardiaco hanno una frazione di eiezione del ventricolo sinistro entro i limiti della normalità. Questi pazienti sono stati classificati in modi diversi, come sofferenti di insufficienza cardiaca diatolica, di scompenso cardiaco con funzionalità del ventricolo sinistro conservata o di scompenso cardiaco con frazione di eiezione normale (heart failure with normal ejection fraction, HFNEF). Dal momento che recenti studi hanno dimostrato che in questi pazienti la funzionalità sistolica non è completamente normale, il termine HFNEF è quello migliore per definirli. Più comune nei soggetti di sesso femminile in età avanzata, l’HFNEF ha una mortalità simile a quella dello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta (heart failure with a reduced ejection fraction, HRFEF). L’esatta fisiopatologia dei sintomi non è ancora chiara ed è tuttora oggetto di discussione. Dal momento che lo scompenso cardiaco è spesso episodico, i meccanismi anormali sottostanti possono non essere completamente evidenti a riposo. È probabile che vi sia la contemporanea presenza di disfunzione sistolica e diastolica, che possono essere di grado diverso nei singoli pazienti, essendo probabilmente molto rare la disfunzione diastolica isolata o le anormalità primitive del rilasciamento. La principale differenza tra HFNEF e HFREF è rappresentata dal grado di rimodellamento ventricolare, che porta ad aumento dei volumi ventricolari nel caso della HFREF. Il tempo necessario per il rimodellamento dipende in parte dall’estensione dell’agente eziologico, essendo più breve nel caso di postinfarto miocardico – la causa più comune di HFREF, e più lungo nel caso dell’ipertensione, che, a sua volta, rappresenta il fattore eziologico più frequente per l’HFNEF. I volumi ventricolari, piuttosto che la frazione di eiezione o il concetto relativo a un’anormalità diastolica isolata, possono essere utilizzati per classificare i pazienti in un modo più razionale.