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ARTICOLI ORIGINALI ECOCARDIOGRAFIA - PARTE II
Minerva Cardioangiologica 2005 June;53(3):157-64
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Valutazione precoce del microcircolo coronarico mediante ecocontrastografia in pazienti con infarto miocardico acuto sottoposti ad angioplastica primaria
Guiducci V., Fioroni S., Giacometti P., Manari A., Gaddi O.
''Obiettivo. In circa il 30% dei pazienti con infarto miocardico con ST sopraslivellato (ST segment elevated myocardial infarction, STEMI), in cui si ottiene un flusso TIMI 3 nell'arteria responsabile dell'infarto (infarct related artery, IRA) dopo angioplastica coronarica percutanea (percutaneous transluminal coronary angioplasty, PTCA), non si raggiunge un'adeguata perfusione del microcircolo coronarico. Scopo del lavoro è valutare il valore prognostico dello studio del microcircolo mediante ecocardiografia con mezzo di contrasto (MCE) entro 48 h dalla procedura di angioplastica ed evidenziare eventuali fattori clinici o procedurali correlati con il fenomeno del no-reflow.Metodi. Dal febbraio 2002 al giugno 2003 abbiamo valutato il microcircolo coronarico mediante MCE, in pazienti con STEMI sottoposti a PTCA primaria. Sono stati inclusi nell'analisi 62 pazienti con infarto miocardico acuto (IMA) anteriore (primo episodio), entro 12 h dall'esordio dei sintomi, non in shock, con buona finestra ecocardiografica, che avevano ottenuto dopo la PTCA un flusso TIMI 3 nell'IRA. La valutazione della perfusione miocardica mediante ecocontrasto è stata effettuata entro le prime 48 h dal trattamento. Come mezzo di contrasto è stato utilizzato il Sonovue, somministrato per via venosa periferica. In ogni paziente sono stati calcolati: l'indice di perfusione (IP), che varia da 0 a 1 e si ottiene dividendo la somma dei punteggi dei singoli segmenti per 17; l'indice di perfusione regionale (regional perfusion index, RPI) che varia da 0 a 1, calcolato dividendo il numero dei segmenti normoperfusi per il numero dei segmenti discinetici. Un valore del RPI superiore a 0,5 è stato considerato indice di buona perfusione dei segmenti con alterata cinetica. Sono stati calcolati la frazione d'eiezione (FE) e l'indice di cinetica parietale (wall motion score index, WMSI) entro 48 h e a 6 settimane di distanza. È stata valutata la riduzione del sopraslivellamento del tratto ST a 90 min dalla procedura e si è considerata la riduzione a 90 min almeno del 70% (ST reduction STR).
Risultati. I pazienti sono stati suddivisi in 2 gruppi in base alla perfusione miocardica: gruppo R (33 pazienti con un RPI >0,5) e gruppo NR (29 pazienti con RPI <=0,5). I 2 gruppi sono risultati sovrapponibili per quanto riguarda l'età (gruppo R: età media 61 anni; gruppo NR età media 64 anni, P=n.s.), l'utilizzo di inibitori delle glicoproteine (gruppo R 90%, gruppo NR 97%; P=n.s.), il diabete (gruppo R 12%, gruppo NR 17%; P=n.s.), l'ipertensione (gruppo R 22%, gruppo NR 23%; P=n.s.), la rivascolarizzazione incompleta (gruppo R 12%, gruppo NR 10%; P=n.s.). Il gruppo NR ha presentato una maggiore percentuale di donne (33%) rispetto al gruppo R (9%); P=0,026. Nel gruppo R si apprezza la tendenza a una maggiore percentuale di flusso TIMI 2-3 preprocedura (66% vs 36%; P=n.s.), un minor tempo ischemico (209 min vs 258 min; P=n.s.) e un maggior STR a 90 min (72% vs 53% P=n.s.), non statisticamente significativi. Analisi ecocardiografica e MCE evidenziano una migliore perfusione miocardica nel gruppo R (RPI 0,7 vs 0,14; P<0,00001 e IP 0,96 vs 0,86; P<0,00001); migliore cinetica ventricolare sinistra a 6 settimane di distanza (FE 54,2% vs 50,8%; P=n.s. e WMSI 1,07 vs 1,2; P=0,014) ma non in fase acuta (FE 46,8 vs 42,9 P=n.s. e WMSI 1,3 vs 1,34; P=n.s.) La mortalità a 30 giorni è sovrapponibile nei 2 gruppi (entrambi 3%).
Conclusioni. La valutazione della perfusione miocardica correla con il recupero della cinetica ventricolare sinistra globale a 6 settimane dall'IMA ma non nei confronti della cinetica in acuto e della mortalità a 30 giorni.''