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REVIEW
Minerva Cardioangiologica 2005 February;53(1):43-8
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Coronary restenosis after implantation of drug-eluting stents
Schofer J., Schlüter M.
Gli studi clinici randomizzati che hanno messo a confronto gli stent medicati con gli stent convenzionali hanno dimostrato che i primi sono in grado di determinare una riduzione significativa nell'incidenza della ristenosi angiografica e clinica, fino a un livello estremamente basso. Tuttavia, l'incidenza della ristenosi coronarica dopo impianto di stent medicato non è pari a zero. Accanto a un'incompleta copertura del segmento vascolare danneggiato dalla angioplastica percutanea da parte dello stent medicato, altri fattori come una ridotta dilatazione dello stent, una sua eccessiva espansione e una non uniforme distribuzione dei supporti dello stent, sono stati associati alla ristenosi coronarica dopo impianto di stent medicato. Le attuali prove di evidenza suggeriscono che la causa comune della ristenosi coronarica dopo impianto di stent medicato è verosimilmente rappresentata da un inadeguato, ancorché prevalentemente focale, rilascio dell'agente antiproliferativo (sirolimus oppure paclitaxel) a livello della parete del vaso. Attualmente non vi è accordo circa le modalità terapeutiche da utilizzare in caso di ristenosi coronarica dopo impianto di medicato. I risultati a lungo termine riportati fino ad oggi in un numero ristretto di pazienti sottoposti a trattamento di tipo interventistico per l'insorgenza di ristenosi coronarica dopo impianto di stent medicato sembrano essere peggiori rispetto a quelli ottenuti in seguito all'intervento originario, indipendentemente dal fatto che sia stato impiantato o meno un ulteriore stent medicato. Vi è pertanto la necessità di nuovi e più approfonditi studi.