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Minerva Cardioangiologica 2005 February;53(1):1-6
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
A randomized comparison between rotational and standard coronary angiography
Rigattieri S., Ghini A. S., Silvestri P., Tommasino A., Ferraiuolo G., Palamara A., Loschiavo P.
Obiettivo. L'angiografia coronarica selettiva rappresenta il gold standard nella definizione dell'anatomia coronarica, nonché il fondamento delle tecniche di rivascolarizzazione percutanea. Tuttavia, l'accuratezza diagnostica può risultare diminuita se il numero di proiezioni angiografiche è inadeguato o se l'operatore non seleziona le proiezioni più appropriate. L'angiografia rotazionale (AR) è stata proposta come tecnica alternativa allo scopo di fornire una più completa definizione dell'anatomia coronarica riducendo, al contempo, l'esposizione alle radiazioni ionizzanti e la dose di mezzo di contrasto. Metodi. Abbiamo randomizzato 31 pazienti ad AR (n=16) e angiografia tradizionale (AT, n=15), confrontando tra i 2 gruppi il tempo procedurale totale, il tempo di fluoroscopia, il numero di acquisizioni, la dose di raggi X e il volume di mezzo di contrasto somministrato.
Risultati. Non vi erano differenze significative per quanto riguarda età (59±5,8 vs 62,8 ± 9,6 anni, P=ns), indice di massa corporea (26,7±3,5 vs 27,1±3,4 kg/m2, P=ns), tempo procedurale totale (20,6±6,6 vs 22,2±11,3 min, P=ns) e tempo di fluoroscopia (3,9±1,5 vs 4,9±1,8 min, P=ns). Il numero di acquisizioni, la dose di raggi X e il volume di mezzo di contrasto erano, invece, significativamente minori nei pazienti AR rispetto ai pazienti AT (6,2 ± 1,2 vs 9,7 ± 2,1, P<0,01; 530,6 ± 271,6 vs 831,2 ± 343,9 mGy, P<0,05; 76,9 ± 22,4 vs 102,9 ± 26,4 ml, P<0,01, rispettivamente).
Conclusioni. L'AR è una metodica sicura ed efficace nella definizione dell'anatomia coronarica, in grado di ridurre l'esposizione alle radiazioni ionizzanti e il volume di mezzo di contrasto somministrato.''