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REVIEW  CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA 

Minerva Cardioangiologica 2004 October;52(5):379-90

Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Saphenous vein graft disease

Peykar S., Angiolillo D. J., Bass T. A., Costa M. A.


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La malattia del graft venoso ha rappresentato un problema ricorrente per i cardiologi sin dai primi giorni dopo interventi chirurgici di bypass aorto-coronarico. La malattia del graft venoso segue fasi temporalmente distinte di trombosi, iperplasia dell'intima e aterosclerosi progressiva, che provoca un'ischemia ricorrente che può essere trattata con un reintervento o con una rivascolarizzazione per via percutanea. Tuttavia, il reintervento è associato a un alto tasso di mortalità e di morbilità. Anche il trattamento per via percutanea della malattia del graft venoso è complicato da un alto tasso di complicanze procedurali e a lungo termine, dovute a fenomeni correlati di embolizzazione distale, di basso flusso o di assenza di questo, di infarto miocardico periprocedurale e di restenosi successive. In questa popolazione di pazienti la pervietà a lungo termine non è ottimale, indipendentemente dalla modalità di trattamento. Per prevenire queste complicanze sono stati testati molti approcci, farmacologici e basati sull'utilizzo di dispositivi medicali, ma pochi tra essi, quali l'utilizzo di dispositivi distali di protezione, si sono dimostrati efficaci. I nuovi stent medicati sembrano essere efficaci nel ridurre la comparsa di restenosi e nel risolvere uno dei problemi associati al trattamento per via percutanea della malattia del graft venoso. In questo articolo vengono riassunte la patogenesi e le opzioni terapeutiche per il trattamento della malattia del graft venoso.

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