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REVIEW
Minerva Cardioangiologica 2004 August;52(4):273-86
Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
New aspects of infective endocarditis
Horstkotte D., Piper C.
Si calcola che l'attuale incidenza dell'endocardite infettiva sia pari a 7 casi ogni 100 000 abitanti l'anno, e che essa sia in continua crescita. La prognosi è influenzata in misura significativa da una diagnosi corretta e da una terapia adeguata. Nei casi di endocardite infettiva non confermata, l'ecocardiogramma transesofageo rappresenta la tecnica di immagine di prima scelta. L'endocardite con esame colturale negativo richiede la sospensione della terapia antimicrobica intrapresa senza disporre dei risultati dei test microbiologici e un'ulteriore analisi dei campioni ematici oppure l'impiego di tecniche sierologiche o di tecniche di biologia molecolare al fine di individuare l'agente eziologico. La terapia antimicrobica dovrebbe essere stabilita solamente dopo aver effettuato un test quantitativo di sensibilità agli antibiotici (concentrazioni minime inibitorie) e dovrebbe essere guidata dal monitoraggio terapeutico. Nel corso delle prime 3 settimane dopo l'esordio clinico della patologia, un episodio di embolismo è frequentemente seguito da recidive. Nel caso in cui l'esame ecocardiografico eseguito dopo un evento embolico dimostri la presenza di vegetazioni, è necessario prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di intervenire chirurgicamente. Le ischemie cerebrali di origine cardioembolica non rappresentano una controindicazione all'intervento cardiochirurgico, purché una tomografia computerizzata dell'encefalo eseguita immediatamente prima dell'intervento abbia escluso la presenza di un'emorragia cerebrale e l'operazione venga eseguita prima che si sia manifestato un danno significativo a livello della barriera ematoencefalica (prima delle 72 ore). Un miglioramento prognostico significativo è stato dimostrato anche nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico precoce e affetti da scompenso cardiaco da insufficienza valvolare acuta, insufficienza renale acuta, vegetazioni mitraliche in endocardite infettiva primaria della valvola aortica e in pazienti con sepsi persistente per oltre 48 ore nonostante un'adeguata terapia antimicrobica.