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NOTE DI TECNICA   

Minerva Cardioangiologica 2003 August;51(4):395-404

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

A new autologous venous valve by intimal flap. One cases report

Corcos L., Peruzzi G., Procacci T., Spina T., Cavina C., De Anna D.


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Sono state proposte molte e varie tecniche chirurgiche per il trattamento dell'insufficienza venosa cronica profonda secondaria ad una sindrome post-trombotica ricanalizzata degli arti inferiori. La tecnica preferita sembra essere rappresentata dalla valvuloplastica intravenosa che però risulta impossibile nei casi di esteso danno valvolare. Perciò sono state proposte alcune tecniche di ricostruzione valvolare autologa, eterologa e protesica tutt'ora in fase sperimentale.
Un simile problema si è presentato in un paziente (di sesso maschile di 78 anni, arto inferiore destro, distrofie alla gamba, ulcere multiple alla cavigia) che è stato selezionato con eco-Doppler, indici Doppler delle pressioni venose, fotopletismografia e flebografia ascendente selettiva. È stata effettuata la seguente diagnosi: insufficienza venosa cronica post-trombotica, ricanalizzata e scompensata iliaco-femorale e poplitea con una perforante di Cockett incontinente (CEAP: C6s Es As2d14 Pr). Era stata visualizzata mediante flebografia una valvola poplitea bicuspide apparentemente riparabile con valvuloplastica interna tradizionale, ma all'esplorazione chirurgica tale valvola non è stata individuata. È stata quindi costruita una neo-valvola poplitea monocuspide con lembo intimale.
Sono stati ottenuti e controllati ad 1 anno i seguenti risultati: guarigione stabile delle ulcere, regressione delle distrofie, normalizzazione della qualità di vita, normalizzazione dei parametri emodinamici e dell'aspetto radiologico della neo-valvola.
È possibile concludere che la ricostruzione di una valvola monocuspide può essere eseguita con successo nei casi di insufficienza venosa profonda secondaria con assenza di valvole degli arti inferiori.

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