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Minerva Cardioangiologica 2001 December;49(6):383-8
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Stripping corto della vena grande safena (Risultati ed indicazioni)
Irace L., Siani A., Laurito A., Cappello F., Brunetti M., Tozzi M.
Full text temporaneamente non disponibile on-line. Contattaci
Obiettivo. Obiettivi della terapia delle varici sono l'eliminazione del reflusso dal circolo profondo a quello superficiale a livello delle crosse safeniche e delle perforanti e la conservazione del patrimonio venoso per rivascolarizzazione arteriosa; ciò induce ad estendere le indicazioni allo stripping corto, anche se il segmento venoso distale può andare incontro ad ipoplasia e modificazioni strutturali che lo rendono inutilizzabile. Un'altra motivazione è la riduzione delle complicanze neurologiche (denervazione del nervo safeno) che conseguono spesso allo stripping lungo della vena.
Metodi. Abbiamo preso in considerazione 233 pazienti (182 donne, 51 uomini) sottoposti ad intervento chirurgico di stripping lungo della vena grande safena in 180 casi e stripping corto in 53 casi nel periodo gennaio 1994-giugno 1999.
Risultati. L'incidenza di complicanze neurologiche da denervazione o irritazione del nervo safeno sono state pari all'11,6% nel gruppo di pazienti sottoposti a stripping lungo. Tale complicanza non è stata osservata nel gruppo di pazienti sottoposti a stripping corto. Un controllo ECD effettuato a distanza di 3 mesi dall'intervento nei pazienti sottoposti a stripping corto ha rilevato la pervietà della safena residua, con calibro non inferiore ai 3 mm, in 30 casi (56,6%).
Conclusioni. Ritenamo indicata un'estensione delle indicazioni dello stripping corto nei casi in cui la clinica evidenzi varici non interessanti il tronco safenico a livello di gamba e l'ECD riveli un reflusso ostiale patologico, un reflusso tronculare della safena limitata alla coscia o un'incontinenza della perforante di Dodd.