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Minerva Cardioangiologica 2001 February;49(1):37-46
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Il trattamento chirurgico delle fistole aorto enteriche
Socrate A. M., Rosati L., Locati P.
Full text temporaneamente non disponibile on-line. Contattaci
Obiettivo. Oggetto dello studio è la revisione della casistica delle fistole aorto-enteriche (FAE) per identificare se e come le diverse strategie chirurgiche ne influenzano l'evoluzione.
Metodi. Dal 1982 al dicembre 1999 (17 anni) sono stati trattati 42 pazienti. L'età media è risultata di 65 anni. Il tempo medio tra l'intervento primitivo e la comparsa della fistola è di 49 mesi. Venti pazienti sono stati trattati in emergenza: 29 dei 42 pazienti presentavano un sanguinamento gastro-enterico (acuto, cronico o «sentinella). Il timing preoperatorio ha compreso l'esofago-gastro-duodenoscopia, la tomografia computerizzata e l'arteriografia. La larga maggioranza delle fistole è stata reperita in sede duodenale. Le procedure chirurgiche adottate sono le seguenti: espianto protesico, sutura o resezione intestinale, sutura dello stump aortico e bypass axillobifemorale (11), nuova rivascolarizzazione in situ mediante protesi sintetica (5), semplice sutura della breccia (9), espianto protesico senza alcuna rivascolarizzazione (1), rivascolarizzazione in situ mediante homograft arterioso (13).
Risultati. La durata media dell'intervento chirurgico è risultata di 4 ore e 53 minuti, le perdite ematiche medie di 1845±1132 ml. Due pazienti sono deceduti subito dopo che si è ottenuto il controllo aortico. La mortalità precoce totale è stata del 50%, l'incidenza d'occlusioni precoci di bypass del 12,5%, d'amputazioni del 10%, della ricorrenza di FAE del 12,5%. La mortalità tardiva totale è stata del 22,5%, l'incidenza d'occlusioni precoci di bypass del 20%, d'amputazioni del 7,5%, della ricorrenza di FAE del 10%.
Conclusioni. Il sanguinamento dal tratto gastroenterico di un paziente con storia rivascolarizzazione addominale deve sempre indurre il forte sospetto della presenza di una FAE, anche se le procedure diagnostiche la escludono. Tutti i trattamenti proposti danno dei risultati catastrofici, correlati alla comparsa di fistole ricorrenti o complicazioni settiche. Forse, in presenza di una FAE l'unica soluzione resta il bypass extra-anatomico associato a sutura del moncone aortico.