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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Cardioangiologica 2001 February;49(1):23-30

Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Risultati a medio termine del trattamento degli aneurismi dell’aorta addominale mediante endoprotesi, posizionata in anestesia loco-regionale, in pazienti ad alto rischio operatorio

Leotta L., Merlo M., Bitossi G., Violato F., Ponzio F., Rabbia C., Rossato D., Savio D., Zambonin M.


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Obiettivo. Scopo di questo lavoro è stato valutare il risultato del trattamento endovascolare degli aneurismi dell'aorta addominale in pazienti non considerati idonei al trattamento chirurgico tradizionale per l'elevato rischio operatorio.
Metodi. Sono stati valutati retrospettivamente i risultati del trattamento endovascolare di 11 pazienti portatori di AAA di diametro maggiore di 6 cm e rischio anestesiologico elevato per ipocinesia cardiaca e/o insufficienza respiratoria.
I pazienti sono stati selezionati da un'équipe di chirurghi vascolari ed angioradiologi che hanno valutato la possibilità di effettuare la procedura in base alle caratteristiche anatomiche dell'AAA.
Il trattamento è stato effettuato in anestesia loco-regionale.
I principali end-point sono stati il successo della procedura, la mortalità, la morbilità, l'assenza di endoleak nel periodo di osservazione, che è durato 2 anni.
Risultati. Tutte le protesi sono state impiantate con successo. Non si sono verificate complicazioni legate alle procedure anestesiologiche. Intraopera-toriamente si è verificata una complicanza vascolare minore e sono state necessarie tre procedure endovascolari aggiuntive. Nel postoperatorio si è verificato un decesso per IMA. La degenza media è stata di 6 giorni. Il controllo TC alla dimissione ha evidenziato la presenza di 3 endoleak (tipo I), 2 risoltisi spontaneamente ed 1 risolto con trattamento endovascolare percutaneo.
Nel periodo di controllo (3-24 mesi) non ci sono stati decessi. È attualmente presente un endoleak tipo II.
Conclusioni. L'utilizzo dell'anestesia loco regionale consente di applicare la metodica ai pazienti ad elevato rischio anestesiologico. Se vengono accuratamente rispettati i criteri di selezione dei pazienti, i fattori di rischio operatori elevati non sembrano influenzare in modo significativo i risultati a medio termine, che sono sovrapponibili a quelli ottenuti nei pazienti considerati a rischio chirurgico medio-basso.

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