![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
ARTICOLI ORIGINALI
Minerva Cardioangiologica 1999 September;47(9):275-84
Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Bioprotesi pericardiche bovine in sede mitralica. Follow-up a 10 anni
Actis Dato G. M., Caimmi P., Aidala E., Bardi G., Trichiolo S., Flocco R., Trimboli S., Di Summa M., Poletti G.
Obiettivo. La protesi pericardica bovina Pericarbon dovrebbe offrire dei vantaggi rispetto alle generazioni precedenti, grazie al suo sviluppo volto a risolvere i problemi precedenti ed esitato nella variazione del metodo di fissazione del tessuto pericardico, della struttura valvolare e del rivestimento dello stent. Tale ipotesi è stata valutata mediante un follow-up retrospettivo.
Metodi. Nel periodo 1985-1989, sono state impiantate 78 protesi Pericarbon Ø 29 in sede mitralica, dallo stesso chirurgo. Tutti i pazienti hanno ricevuto warfarin per i primi tre mesi per mantenere l'International Normalized Ratio tra 2,5 e 3,5; dopodichè è stata instaurata terapia antiaggregante indefinitamente. Mediante un follow-up medio di 7,34 anni per un totale di 573 anni-paziente, sono state valutate mortalità perioperatoria ed a distanza, morbilità a distanza [eventi tromboembolici ed emorragici, reinterventi, primary tissue failure (PTF), episodi endocarditici] e condizioni cliniche dei pazienti.
Risultati. La mortalità perioperatoria risultò dell'1,28% (1/78), quella a distanza dell'11,6% (9/77) con 5 decessi correlati alla valvola. La sopravvivenza a 5 anni risultò del 93% ed a 10 anni dell'87%. 15 pazienti richiesero un reintervento di sostituzione protesica, 14 dei quali per PTF; si ebbero 10 eventi tromboembolici minori, un evento maggiore, un evento emorragico ed un'endocardite protesica (le ultime due complicanze sono esitate in decesso). A 10 anni il 75% dei pazienti si presentava in classe New York Heart Association I-II.
Conclusioni. Oltre alle migliori qualità emodinamiche già note, la bioprotesi Pericarbon sembra presentare una curva di sopravvivenza e di libertà da reintervento paragonabili alle migliori bioprotesi porcine, con minore incidenza di endocardite, eventi tromboembolici e distacchi protesici.