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Minerva Cardioangiologica 2011 October;59(5):411-8
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Il razionale e i risultati della rivascolarizzazione coronarica percutanea con stent a cattura di progenitori di cellule endoteliali nei pazienti ad alto rischio che necessitano di chirurgia non cardiaca indifferibile
Scacciatella P., D’Amico M., Meynet I., Pennone M., Conrotto F., Amato G., Frisenda V., Pelloni E., Marra S. ✉
Department of Cardiovascular and Thoracic Diseases, S. Giovanni Battista University Hospital, Turin, Italy
Obiettivo. Gli stent medicati (SM) sono attualmente il gold standard per il trattamento delle stenosi arteriose coronariche significative nei pazienti ad alto rischio. Per quanto riguarda la chirurgia non cardiaca indifferibile, il loro utilizzo è ancora discusso a causa della necessità di una doppia terapia antiaggregante prolungata. La nostra finalità è stata quella di valutare, in modo potenziale, l’efficacia e la sicurezza dell’impianto di stent a cattura di cellule endoteliali progenitrici circolanti (CEP), seguito da un periodo di doppia terapia antiaggregante (DTA), nella popolazione di pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca indifferibile.
Metodi. Abbiamo esaminato tutti i pazienti consecutivi ai quali sono stati impiantati stent a cattura di cellule endoteliali progenitrici circolanti (CEP) e che sono stati sottoposti a chirurgia non cardiaca entro i 60 giorni dall’intervento coronarico per via percutanea (ICP). La principale conseguenza poteva essere l’evento di morti cardiache, di infarto miocardico (IM), di trombosi dello stent (TS), di rivascolarizzazione del vaso target (RVT) e di eventi cardiaci avversi maggiori (ECAM).
Risultati. Ventisei pazienti sono stati sottoposti a ICP e registrati, ma soltanto 20 di loro sono stati sottoposti a intervento chirurgico. La percentuale di successo, dal punto di vista tecnico e procedurale, è stata del 100%. Non è stato accertato nessun evento cardiaco avverso maggiore (ECAM) perioperatorio. Sono stati registrati 2 casi di morte cardiaca (10%) dopo un follow-up a medio lungo termine di 15,4±10,3 mesi. Non è stato riportato alcun caso di trombosi dello stent; non è stato accertato alcun caso di TLR ischemia-guidata. La probabilità complessiva di sopravvivenza libera da eventi cardiaci avversi maggiori (ECAM) è stata del 66.5%.
Conclusioni. L’impianto di stent a cattura di CEP nei pazienti ad alto rischio che necessitano di chirurgia non cardiaca indifferibile sembra consentire un’interruzione anticipata e sicura della DTA e può essere un’alternativa interessante agli stent convenzionali.