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Minerva Anestesiologica 2005 December;71(12):785-801

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano, Inglese

Risposta sistemica e della disfunzione d’organo nel corso di infusione di proteina C ricombinante umana nella sepsi grave e nello shock settico

Gullo A. 1, Iscra F. 1, Di Capua G. 2, Berlot G. 1, Lucangelo U. 1, Peratoner A. 1, Fasiolo S. 1, Viviani M. 1, Consales C. 1, Zicari A. 1

1 Department of Perioperative Medicine Intensive Care and Emergency Postgraduate School of Anaesthesia and Resuscitation, University of Trieste Azienda Mista Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste, Trieste, Italy 2 Department of Anaesthesia, Resuscitation and Emergency Postgraduate School of Anaesthesia and Resuscitation, University of Naples Policlinico Federico II, Naples, Italy


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Obiettivo. Lo scopo di questo lavoro era la valutazione dell’efficacia della proteina C attivata ricombinante umana (rhAPC) nei pazienti con sepsi.
Metodi. È stato condotto uno studio prospettico osservazionale continuativo in pazienti degenti in terapia intensiva con un quadro di sepsi grave e shock settico. Sono stati arruolati 15 pazienti, 12 di sesso maschile e 3 di sesso femminile, di età media 65,9 (DS 9,6), APACHE II ≥25, in accordo con i criteri di inclusione di uno studio nazionale per l’utilizzo della rhAPC. Sono stati considerati 7 controlli temporali (T1-T7) di rilevamento delle seguenti variabili: SOFA globale, SOFA organo-specifico, APACHE II, PCR, APTT, INR, fibrinogeno, piastrine; sono stati utilizzati i test statistici di Wilcoxon e di correlazione di Spearman (coefficiente ρ) tra i valori del SOFA e di APACHE II. Sono stati ritenuti significativi i test nei quali il valore di P fosse risultato inferiore allo 0,05.
Risultati. È stata dimostrata una correlazione fra punteggio APACHE II e SOFA; il test di Friedman e i valori del SOFA respiratorio, ematologico ed epatico non hanno evidenziato alcuna differenza importante, mentre è risultato un trend significativo, tra i ranghi nei 7 periodi considerati, per i valori di SOFA cardiovascolare, renale e neurologico (χ2=14; df=6; P=0,029). Durante il trattamento con rhAPC i valori della PCR hanno registrato una variazione significativa nei diversi controlli temporali (T1-T7), in accordo con il test di Friedman, χ2=19,2, df=6, P=0,02). Il test di Wilcoxon ha rilevato una riduzione significativa nel rilevamento dei valori temporali tra T2-T6. A 28 giorni, la sopravvivenza è risultata di 12 pazienti su 15 arruolati nello studio; con una mortalità del 20% (CI 95%).
Conclusioni. La rhAPC è il primo agente biologico approvato per il trattamento della sepsi severa e dello shock settico. La nostra esperienza è limitata a pazienti con sepsi grave e shock settico e alcuni indici di gravità hanno evidenziato una modulazione dei processi di infiammazione e della bilancia emostatica, entrambi i fattori hanno un ruolo chiave nell’evoluzione della sepsi e della disfunzione d’organo.

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