![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
SMART 2005 - Milano, 11-13 maggio 2005 Free access
Minerva Anestesiologica 2005 June;71(6):273-80
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Performance determinants and flexible ICU organisation
Iapichino G., Pezzi A., Borotto E., Mistraletti G., Meroni M., Corbella D.
Istituto di Anestesiologia e Rianimazione dell’Università degli Studi di Milano Azienda Ospedaliera Polo Universitario San Paolo, Milano, Italy
Abbiamo affrontato alcuni degli aspetti più importanti del problema dell’appropriatezza d’uso delle risorse in Terapia Intensiva (TI) e cioè la relazione tra volume di attività e mortalità, l’analisi del costo/efficienza ed il monitoraggio dell’utilizzo delle risorse infermieristiche. A questo scopo sono state impiegate tre diverse surveys condotte rispettivamente a livello Europeo, nazionale e regionale.
Dopo avere sviluppato una nuova misura del volume di attività in TI chiamata “volume ad alto rischio”, abbiamo analizzato la relazione tra quest’ultimo e l’outcome dei pazienti, trovando che sia la mortalità in TI che quella ospedaliera si riducevano sensibilmente (dal 3% al 19%) per ogni paziente ad alto rischio ricoverato in più per letto per anno, e che un tasso di occupazione dei letti maggiore dell’80% era associato ad un aumento della mortalità. Questo suggerisce che pazienti a qualunque livello di rischio sono meglio curati in TI che trattano molti pazienti ad alto rischio, mantenendo un tasso di occupazione ragionevole.
Abbiamo poi studiato il problema dei costi e dell’efficienza della medicina intensiva in un case-mix nazionale dividendo i pazienti in categorie diagnostiche e trovando che quelle che assorbono il maggior volume di risorse finanziarie in modo meno efficiente (peggior outcome) sono ARDS, emorragia cerebrale e chirurgici d’urgenza, mentre i pazienti chirurgici d’elezione ricoverati non per osservazione e quelli con un basso supporto alle funzioni d’organo consentono un buon uso delle poche risorse assorbite.
Infine, abbiamo messo a punto un nuovo metodo per misurare su base giornaliera il grado e l’appropriatezza d’uso delle risorse infermieristiche di una TI. Dal test effettuato su un gruppo di TI generali il metodo è risultato in grado di discriminare adeguatamente tra il “sovra” ed il “sotto-utilizzo” della risorsa infermieri e di identificare tutti i possibili scenari intermedi.