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SMART 2005 - Milano, 11-13 maggio 2005 Free access
Minerva Anestesiologica 2005 June;71(6):243-7
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Non-invasive ventilation as a weaning tool
Ferrer M.
Respiratory Intensive and Intermediate Care Unit Department of Pneumology Hospital Clínic, Barcelona, Spain
I pazienti con ostruzione cronica delle vie aeree e svezzamento difficoltoso dalla ventilazione meccanica sono maggiormente a rischio di complicanze associate all’intubazione ed hanno un rischio di mortalità superiore, a causa della ventilazione meccanica invasiva protratta nel tempo. In questo tipo di pazienti la ventilazione non invasiva a pressione positiva può far regredire la maggior parte dei meccanismi fisiopatologici legati al fallimento dello svezzamento. Diversi studi clinici randomizzati e controllati hanno dimostrato che l’utilizzo della ventilazione non invasiva a pressione positiva per anticipare l’estubazione in pazienti con difficoltà allo svezzamento può risultare in periodi più brevi di intubazione endotracheale, abbassare i tassi di complicanze e migliorare la sopravvivenza. I dati pubblicati con decorso come prima variabile riguardano quasi esclusivamente pazienti che avevano una presistente pneumopatia. Inoltre, i pazienti erano emodinamicamente stabili, con un normale livello di coscienza, apiretici e con riflesso della tosse conservato. Resta da vedere se la ventilazione non invasiva a pressione positiva abbia un ruolo in altri gruppi di pazienti e in situazioni diverse. La tecnica è comunque un’aggiunta abituale all’armamentario terapeutico per un gruppo di pazienti che rappresenta una significativa sfida clinica ed economica.