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Minerva Anestesiologica 2002 November;68(11):849-54
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese, Italiano
Otto mesi di servizi d’emergenza con ambulanza (con medico a bordo)
Olia P. M., Mollica T. V., Querci A.
Department of Emergency Service 118, ASL 4, Prato
Obiettivo. Nel presente lavoro gli Autori analizzano la tipologia degli interventi effettuati con la loro ambulanza, assegnata ad un settore dell’area urbana di Prato.
Metodi. Abbiamo analizzato 1060 interventi consecutivi condotti dalla nostra ambulanza; 33 interventi (3,1%), annullati per vari motivi, erano esclusi dall’analisi statistica. Gli interventi riguardavano 1027 pazienti, 549 (53,5%) di sesso maschile e 478 (46,5%) di sesso femminile.
Risultati. Il 75,8% dei casi erano non traumatici, il 17% traumatici ed il 7,2% trasferimenti tra ospedali. Gli interventi su casi non traumatici comprendevano: dispnea (16,7%), perdita di coscienza (16,6%), dolore toracico (11,8%), patologie cerebrovascolari (7,7%), disordini mentali (7,1%), dolore addominale (5,1%), uso di sostanze psicotrope (4%), convulsioni (3,2%). Il supporto a pazienti neoplastici terminali riguardava il 2,3% dei casi; i disordini metabolici il 2,2%; le crisi ipertensive il 2,1%; le tachicardie e vertigini l’1,9% ciascuno. Allergie e patologie ostetriche erano rispettivamente l’1% e lo 0,5%, le rianimazioni cardiopolmonari il 2,2%. Il 13,7% era costituito da una miscellanea di casi comprendente anche avvelenamenti, cefalee, emorragie e sindromi febbrili. I casi traumatici riguardavano incidenti stradali (62,6%), cadute (27%), aggressioni (6,9%), infortuni sul lavoro (3,5%). La percentuale dei casi traumatici (17%) era simile a quella di un’area urbana della Svezia (20%). Le rianimazioni cardiopolmonari erano l’1,65% dei nostri interventi, rispetto all’1,73% del Nord-Ovest della Germania e l’1,8% di Taiwan.
Conclusioni. A causa dei differenti sistemi organizzativi dei servizi medici d’emergenza preospedaliera delle diverse nazioni, è necessaria attenzione nella comparazione dei dati; tuttavia i nostri dati suggeriscono una distribuzione percentuale dei casi simile a quella di altri Paesi.