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Minerva Anestesiologica 2002 January-February;68(1-2):25-35
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Impatto di un modello di gestione integrata dei pazienti con trauma grave (ISS ≥16) sulla qualità del trattamento ospedaliero e sulla mortalità ospedaliera
Nardi G., Riccioni L., Cerchiari E., De Blasio E., Gristina G., Oransky M. *, Pallotta F. **, Ajmone-Cat C., Freni C., Trombetta S., Mega A. M.
Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini - Roma *II e **I UO di Ortopedia e Traumatologia d’Urgenza Dipartimento di Scienze Chirurgiche Centro di Rianimazione, Dipartimento di Emergenza e Accettazione
Obiettivo. La mortalità da trauma grave è notevolmente influenzata dal livello organizzativo del soccorso preospedaliero ed ospedaliero. L’obiettivo di questo studio è l’analisi dell’impatto della riorganizzazione del processo di gestione dei pazienti vittime di trauma grave (ISS ≥16) sulla qualità del trattamento e sulla mortalità ospedaliera. Setting: il Dipartimento di Emergenza di II livello di un ospedale di riferimento regionale. Interventi: sviluppo di un processo standardizzato di gestione del traumatizzato grave attraverso la definizione di linee guida scritte e l’organizzazione di trauma team. Il personale medico coinvolto (anestesisti, chirurghi, ortopedici) è stato sottoposto ad un iter formativo specifico comprendente corsi ATLS® (American College of Surgeons) e Prehospital Trauma Care (Italian Resuscitation Council). Uno degli obiettivi terapeutici era quello di garantire la stabilizzazione precoce delle fratture degli arti e dei bacino.
Metodi. Sono stati raccolti retrospettivamente e prospettivamente i dati relativi al trattamento e all’outcome dei traumatizzati gravi (ISS ≥16) giunti vivi al DEA durante tre periodi comparabili di 5 mesi ciascuno: prima, durante e dopo la ri-organizzazione (gennaio-maggio 1998-1999 e 2000).
Risultati. Il numero dei traumatizzati gravi ammessi all’ospedale è aumentato da 39 nei primi 5 mesi del 1998 a 106 nel 2000. Per analoghi livelli di gravità (ISS 30,2±11,3 nel 1998, 29,6±13,7 nel 1999 e 30,5±12,9 nel 2000), la mortalità ospedaliera è passata dal 42% del 1998 al 20,8% nel 2000. Il tempo medio dall’ammissione all’intervento ortopedico è passato da 12 giorni nel 1998 a 4,6 nel 1999 e a 1,3 nel 2000. La percentuale di interventi di stabilizzazione eseguiti entro le prime 36 ore è passata dall’1 all’86%.
Conclusioni. La definizione di protocolli scritti, l’organizzazione di trauma team, un programma di formazione omogeneo per tutti gli operatori basato su corsi ATLS® e PTC-IRC e l’impiego di una strategia di stabilizzazione precoce delle fratture di arti e bacino, si associano ad una significativa riduzione della mortalità da trauma grave.