![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
ARTICOLI ORIGINALI ANESTESIA Free access
Minerva Anestesiologica 2001 October;67(10):705-11
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Effetto proapoptotico del propofol sulle cellule T
Delogu G., Marandola M., Tellan G., Moretti S., Marcellini S., Iacoella C., Rizzitano D., Signore L.
Università degli Studi di Roma «La Sapienza» - Roma Istituto di Anestesia e Rianimazione *Dipartimento di Malattie Infettive
Obiettivo. Il trauma operatorio e l’anestesia generale inducono apoptosi esagerata a carico dei linfociti circolanti e tale evento sembra rappresentare una causa importante della deplezione linfocitaria che segue la procedura chirurgica. Peraltro, a tutt’oggi, non è ancora accertato il ruolo svolto direttamente dagli agenti anestetici in tale fenomeno. In questo studio abbiamo testato, in vitro, l’effetto proapoptotico sui linfociti di due differenti concentrazioni di propofol, entrambe attive clinicamente.
Metodi. Previo isolamento da volontari sani, i linfociti sono stati esposti per due ore al propofol alle concentrazioni rispettive di 5 e 50 µg/ml, utilizzate in esperimenti separati. Successivamente, è stata misurata, attraverso l’analisi citofluorimetrica, l’espressione dell’antigene intracellulare Bcl2 e di quello di superficie Fas/FasL. La quantificazione delle cellule apoptotiche è stata fatta impiegando sia il metodo della 7-aminoactinomicina D (7-AAD) sia quello dello ioduro di propidio (PI).
Risultati. I risultati ottenuti hanno mostrato nei linfociti incubati col farmaco, ad entrambe le concentrazioni, un aumento marcato delle cellule Fas/FasL positive associato ad una riduzione delle cellule Bcl2 positive (p<0,05). La percentuale di elementi apoptotici è risultata più elevata nei linfociti trattati rispetto al controllo, ma tale incremento non ha raggiunto la significatività statistica.
Conclusioni. Il propofol disregola, a concentrazioni clinicamente rilevanti, l’espressione dei fattori di morte e di sopravvivenza nei linfociti periferici. A tale effetto non si associa tuttavia l’accelerazione contestuale del processo apoptotico. Le proprietà antiossidanti del propofol potrebbero inibire i meccanismi chiave attraverso cui i radicali liberi di origine mitocondriale sarebbero in grado di completare il programma di morte cellulare.