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Minerva Anestesiologica 2000 October;66(10):691-6

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Un confronto clinico tra basse dosi di fentanyl e remifentanil per il controllo delle risposte cardiocircolatorie indotte dall’intubazione endotracheale

Albertin A., Casati A., Deni F., Danelli G., Comotti L., Grifoni F., Fanelli G.

From the Department of Anesthesiology (Head: Prof. G. Torri) IRCCS H. San Raffaele University of Milan


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Obiettivo. Confrontare in uno studio prospettico, randomizzato gli effetti cardiovascolari prodotti dall’intubazione endotracheale dopo somministrazione di remifentanil o fentanyl.
Metodi. Con l’approvazione del Comitato Etico dell’ospedale ed il consenso scritto del paziente, dopo premedicazione endovenosa con midazolam (0,05 mg·kg-1), 30 pazienti normotesi, di ASA physical status I-II, senza patologie cardiorespiratorie rilevanti, e con uno score di Mallampati <2 sono stati randomizzati a ricevere un bolo endovenoso di fentanyl (3 µg·kg-1; n=15) o remifentanil (1 µg·kg-1; n=15) infuso in 60 sec e seguito da una perfusione continua pari a 0,15 µg·kg-1·min-1. L’anestesia generale è stata quindi indotta con propofol (2 mg·kg-1) e atracurium (0,5 mg·kg-1). Dopo l’intubazione endotracheale i pazienti sono stati ventilati meccanicamente con una miscela di protossido d’azoto ed ossigeno (60/40) con una frazione inspiratoria di sevoflurane dell’1%. I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca sono stati registrati prima dell’induzione dell’anestesia (basale), un minuto dopo l’induzione, immediatamente dopo l’intubazione tracheale ed ogni minuto per i primi 5 minuti dopo l’intubazione tracheale.
Risultati. I valori di pressione arteriosa sistolica sono stati significativamente superiori nel gruppo Fentanyl rispetto a quello Remifentanil da 2 a 5 min dopo l’intubazione tracheale (p<0,01), mentre non sono state osservate significative differenze tra i due gruppi per quanto concerne i valori di pressione diastolica e frequenza cardiaca. Quattro pazienti nel gruppo Remifentanil (26%) ed uno nel gruppo Fentanyl (7%) hanno mostrato valori di pressione sistolica <90 mmHg durante lo studio (p=NS); tuttavia, le riduzioni di pressione sistolica osservate sono stati transitori e non hanno mai richiesto uno specifico trattamento farmacologico.
Conclusioni. In pazienti normotesi, il controllo della risposta emodinamica all’intubazione ottenuto con un bolo di 1 µg·kg-1 di remifentanil è più efficace di quello ottenuto con un bolo di 3 µg·kg-1 di fentanyl, con il vantaggio di un ridotto rischio di depressione respiratoria postoperatoria.

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