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ARTICOLI ORIGINALI  RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA Free accessfree

Minerva Anestesiologica 1998 September;64(9):399-407

Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Effetti respiratori dell’insufflazione di gas in faringe in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva

Righini E. R., Alvisi R., Bortolazzi S., Marangoni E., Gritti C.

Università degli Studi - Ferrara, Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, Azienda Ospedaliera di Ferrara - Ferrara


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Obiettivi. Valutare gli effetti dell’insufflazione faringea di gas (PGI) in pazienti clinicamente stabili affetti da bronco-pneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO).
Struttura. Studio prospettico sull’uomo.
Sede. Dipartimento di terapia intensiva dell’ospedale universitario.
Pazienti. Sette pazienti clinicamente stabili affetti da bronco-pneumopatia cronico-ostruttiva.
Intervento. Insufflazione di aria secca nel perifaringe (PGI) con un flusso continuo di 4 L/min è stata somministrata tramite catetere nasale posto nell’orofaringe. I valori di base con flusso zero sono stati registrati all’inizio ed alla fine del test. Dopo un periodo di equilibrio di un’ora per ogni fase, sono stati effettuati prelievi arteriosi ogni 5 min sino ad una variazione della PaCO2 minore del 5% confermata dal conseguimento di uno steady state. Quindi il flusso espiratorio ed il gas espiratorio sono stati raccolti per più di 3 minuti ed è stato effettuato un prelievo ematico arterioso dopo 1’30” e 2’30” dall’inizio del test per misurare, rispettivamente, il volume respiratorio effettivo (VE eff), il tasso respiratorio (RR), il volume corrente (Vt), la frazione di spazio morto (Vd/Vt), lo spazio morto (Vd), la ventilazione alveolare (Va), il tempo espiratorio totale (Te min) e la PaCO2.
Risultati. Durante il PGI Vt, Vd/Vt, Vd e Ve eff erano significativamente più bassi dei valori base, RR era moderatamente ridotto e Va, Te min e PaCO2 risultavano invariati durante il test.
Conclusioni. Sebbene nel nostro studio gli effetti della PGI sullo spazio morto siano sovrastimati poiché il dispositivo per la misurazione e raccolta del flusso espiratorio aumentava significativamente lo spazio morto anatomico per l’insufflazione del gas, in condizioni sperimentali il PGI provoca una riduzione del Vd e del Vd/Vt e, come conseguenza, una significativa riduzione della richiesta respiratoria nei pazienti clinicamente stabili affetti da BPCO. Se confermata in ambito clinico, i potenziali vantaggi della PGI potrebbero includere: a) una riduzione del lavoro respiratorio nei pazienti con associazione neuro-respiratoria intatta; b) riduzione degli effetti ipercapnoici della terapia con ossigeno di solito riscontrati nei pazienti con BPCO.

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