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Minerva Anestesiologica 1998 January-February;64(1-2):29-33

Copyright © 1998 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

La recidiva di epatite C nel trapianto ortotopico di fegato (OLT)

Germi M. R. 1, Pellicci R. 2, Testa R. 3, Ardizzone G. 4, Lemut F. 1, Pozzo A. 2, Siani C. 4

1 Università degli Studi - Genova, Istituto di Anestesiologia e Rianimazione; 2 Univeristà-Ospedale San Martino - Genova, Divisione di Chirurgia dei Trapianti d’Organo; 3 Università degli Studi - Genova, Cattedra di Gastroenterologia, DIMI; 4 Univeristà-Ospedale San Martino - Genova, VSAR, Centro Trapianti


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Introduzione. Questo studio consiste in una revisione delle recidive di epatite C nei pazienti sottoposti a trapianto ortotopico di fegato (OLT); per verificare quanti pazienti HCV-positivi pre-OLT confermano una persistente viremia post-OLT e quanti con viremia presentano evidenza istologica di epatite.
Metodi. Trenta pazienti consecutivi, 24 maschi, età mediana 52,5 sono stati sottoposti a OLT per cirrosi post-epatite C dal gennaio 1993 presso il Centro Trapianti di Genova. La sierologia includeva la ricerca degli anticorpi HCV, la determinazione dell’HCV-RNA e dell’HBV-DNA; biopsie sul fegato trapiantato sono state effettuate entro un mese dall’intervento, successivamente a ogni aumento degli enzimi epatici.
Risultati. Ventuno pazienti sono correntemente vivi, follow-up mediano di 14,5 mesi. Pre-OLT la ricerca degli anticorpi anti-HCV è risultata positiva in tutti i pazienti mentre l’HCV-RNA by-PCR risultava positivo in 17 e negativo in 4. Pre-OLT l’HBV-DNA nei pazienti con associata epatite B risultava negativo. Post-OLT 5 pazienti, dei 17 HCV-RNA positivi pre-OLTS sono divenuti negativi per ripositivizzarsi tutti da 6 a 12 mesi; 2 dei 4 pazienti HCV-RNA negativi pre-OLT sono divenuti positivi, e sono rimasti ancora negativi due con epatite C associata a epatite B. Sebbene la replicazione virale sia presente nel 95% dei pazienti, l’evidenza clinica e istologica di recidiva si è potuta constatare solo nel 29%.
Conclusioni. Da notare come al quadro istologico di epatite non corrisponda un aggravamento severo delle condizioni cliniche, una evoluzione che giustifica il trapianto.
L’elevata incidenza di recidive pone però numerosi quesiti sulla riuscita di tale scelta terapeutica a lungo termine.

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