![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Publication history |
Estratti |
Permessi |
Per citare questo articolo |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
REVIEW Free access
Minerva Ophthalmology 2021 June-December;63(2-4):24-30
DOI: 10.23736/S2785-1265.22.01847-X
Copyright © 2022 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Le malattie del film lacrimale
Elena OLIARO ✉
University of Turin, Turin, Italy
Le malattie del film lacrimale comprendono non solo la ridotta produzione di lacrime (disturbo di tipo quantitativo), ma anche l’alterata composizione del film lacrimale con deficit di alcuni suoi costituenti principali (disturbo di tipo qualitativo). Dal punto di vista epidemiologico questo tipo di disturbo è senz’altro importante. Le forme di secchezza oculare sono più frequenti intorno alla quinta decade di vita specie nel sesso femminile. Nell’adulto e nell’anziano si stabiliscono modificazioni fisiologiche della secrezione lacrimale; infatti, si è dimostrato che a 60 anni la secrezione lacrimale è ridotta di 1/4 rispetto all’individuo giovane. Nelle donne si sovrappongono poi importanti modificazioni ormonali legate alla menopausa: gli estrogeni e il progesterone influiscono infatti sulla lacrimazione. Studi recenti hanno dimostrato un liquido lacrimale iperosmotico nei soggetti che lamentano secchezza lacrimale. Nel soggetto normale si ha un’osmolarità di circa 290-310 mOsm/l; in questi pazienti invece la concentrazione osmolare ha valori decisamente più elevati, compresi fra 310 e 360 mOsm/l. Considerando che l’osmolarità lacrimale è il risultato dell’equilibrio tra la produzione di liquido da parte delle ghiandole lacrimali e tasso di evaporazione, quando per una qualsiasi ragione questo equilibrio si sposta a favore dell’evaporazione, si ha una variazione in senso iperosmotico della conicità delle lacrime. La sindrome dell’occhio secco che insorge dopo un intervento chirurgico di cataratta può essere un disturbo transitorio, ma per qualche mese il paziente va incontro una serie di problematiche correlate alle modifiche che l’intervento chirurgico provoca sulla superficie oculare. Normalmente vengono prescritti sostituti lacrimali che i pazienti devono utilizzare per alcuni mesi dopo l’intervento chirurgico al fine di ripristinare una corretta idratazione oculare. Recentemente è stato proposto un nuovo sostituto lacrimale contenente vitamina D, vitamina A, acidi grassi omega 3 e liposomi da utilizzare anche prima dell’intervento chirurgico.
KEY WORDS: Lacrime; Sindromi dell’occhio secco; vitamina D