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Minerva Oftalmologica 2013 June;55(2):29-32
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Trattamento delle membrane neovascolari coroidali secondarie a strie angioidi con ranibizumab intravitreale
Paoletta M. 1, Chiosi F. 1, Boemio G. 1, Lanzini G. 1, Pascotto A. 1, Fabozzi L. 1, Verolino M. 2, Visaggio R. 1
1 Dipartimento di Oftalmologia Seconda Università degli Studi di Napoli Napoli, Italia; 2 Dipartimento di Oftalmologia Ospedale Boscotrecase, Napoli, Italia
Obiettivo. Valutare l’efficacia e la sicurezza a breve-termine di ranibizumab intravitreale (IVR) in pazienti affetti da CNV secondaria a strie angioidi (AS).
Metodi. 6 pazienti (6 occhi) con CNV secondaria a AS sono stati sottoposti a IVR (0.5 mg). due pazienti erano stati precedentemente trattati con terapia fotodinamica (PDT), e 4 pazienti sono stati sottoposti a IVR come prima scelta terapeutica. Sono stati effettuati I seguenti esami oftalmologici: acuità visiva corretta (BCVA), tomografia a coerenza ottica (OCT), angiografia con fluoresceina e verde indocianina. I principali parametri positivi considerati sono stati: miglioramento dell’acuità visiva, riduzione del leakage dalla CNV e diminuzione dello spessore retinico centrale (CRT).
Risultati. Gli esami angiografici hanno dimostrato riduzione o assenza di leakage dalla CNV in tutti i pazienti. L’esame OCT ha presentato una lieve riduzione del CRT (media 41.3 micron). Tutti I pazienti hanno presentato miglioramento dell’ acuità visiva (media 3.4 linee) rispetto ai valori baseline. Nessuna complicanza IVR-indotta è stata riportata in alcun paziente.
Conclusioni: il ranibizumab intravitreale sembra dimostrarsi efficace nella riduzione del leakage, riduzione del CRT e nel miglioramento dell’acuità visiva in pazeinti affetti da CNV secondaria a AS. Un follow-up maggiore e un numero superior di pazienti sono necessarie per dimostrare significativamente l’efficacia e la sicurezza di tale terapia.