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Minerva Oftalmologica 2007 September;49(3):73-6
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Studio clinico sulla retinite pigmentosa pericentrale: confronto tra forme ereditarie e sporadiche
Maggio E., Maggio L., Solimeo A., D’Acunzo T., Gesualdo C., Testa F.
Dipartimento di Oftalmologia Seconda Università degli Studi di Napoli, Napoli
Obiettivo. Lo studio descrive le caratteristiche cliniche di 39 pazienti affetti da RP pericentrale. Lo scopo dell’indagine è analizzare le caratteristiche della malattia in rapporto alle modalità di trasmissione ereditaria e valutare la presenza di eventuali differenze nell’insorgenza e progressione tra le forme familiari (ADRP e ARRP) e sporadiche di RP pericentrale.
Metodi. Presso il Centro Studi Retinopatie Ereditarie del Dipartimento di Oftalmologia della Seconda Università di Napoli, sono stati studiati, dal punto di vista clinico e genetico, 39 pazienti affetti da RP pericentrale: 17 casi familiari e 22 sporadici. I partecipanti, seguiti per un periodo medio di 10 anni, sono stati sottoposti a visita oftalmologica che includeva anamnesi, determinazione dell’acutezza visiva, test dei colori, biomicroscopia, esame del fondo oculare, esame del campo visivo, elettroretinogramma, retinografia e fluorangiografia retinica.
Risultati. Nella maggior parte dei pazienti la progressione della riduzione del visus non è risultata significativa. Quasi tutti i soggetti affetti da RP pericentrale a trasmissione ereditaria hanno mantenuto una buona acuità visiva fino all’età adulta e hanno mostrato valori elettroretinografici ancora registrabili. Nella metà dei pazienti affetti da RP pericentrale a trasmissione sporadica il visus era notevolmente compromesso e l’ERG risultava estinto o di ampiezza sensibilmente ridotta.
Conclusioni. In accordo con gli studi attualmente riportati in letteratura, la RP pericentrale ha mostrato una minore velocità di progressione rispetto alla RP tipica. Inoltre, dal nostro studio è emerso che, nell’ambito delle RP pericentrali, le forme familiari mostrano un decorso clinico più benigno rispetto alle forme sporadiche.