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  GLAUCOMA 

Minerva Oftalmologica 2002 June;44(2):103-6

Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Maximal medical therapy for glaucoma: know when to say when

Singh K., Fechtner R. D.


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Dieci anni fa, la terapia massimale del glaucoma era costituita, nel complesso, da 3 classi di farmaci.
Con l'introduzione dei derivati delle prostaglandine, gli agonisti alfa-adrenergici selettivi, e gli inibitori della carbonico-anidrasi ad uso topico, abbiamo molte più scelte per quanto concerne la terapia medica complementare.
La disponibilità di così tante classi di farmaci atti a diminuire la pressione intra-oculare (PIO), e di diversi agenti in ciascuna classe, ha reso in pratica impossibile provare ciascun agente prima di abbandonare la terapia medica e passare alle alternative chirurgiche.
Siccome l'entità della diminuzione della PIO attesa è in parte dipendente dal livello della PIO prima del trattamento, di solito si riscontrano risposte decrescenti quando si somministrano farmaci in aggiunta ad altri che hanno già ridotto la PIO.
Tra gli altri problemi associati all'uso di più farmaci per il glaucoma vi sono la difficoltà di individuare i casi di tachifilassi, l'aumentata fluttuazione della PIO, la tossicità oculare legata al conservante, altri effetti collaterali oculari e sistemici e, inoltre, i costi.
Alla maggior parte dei pazienti affetti da glaucoma dovrebbe essere somministrato quel farmaco, o al massimo quei due farmaci, con la maggior probabilità di diminuire adeguatamente la PIO con i minori effetti collaterali. Se l'aggiunta di un terzo agente in alcuni casi è giustificata, raramente ha senso trattare una paziente con quattro o più farmaci contemporaneamente. In questi pazienti deve essere presa in considerazione l'alternativa chirurgica.

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