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REVIEW UTILIZZO DELL’ICF DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO NELLA CEREBROLESIONE
MR Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa 2008 December;22(4):355-64
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Modello ICF nella riabilitazione dei disordini neurovisivi
Privato F., Meneghetti S., Martinuzzi A.
IRCCS “E. Medea”, Associazione “La Nostra Famiglia” Pieve di Soligo, Treviso, Italia
L’efficienza visiva dipende dalle abilità visuo-percettive ed è la capacità del nostro sistema visivo di ricevere uno stimolo proveniente dall’esterno, di analizzarlo, interpretarlo e dargli un significato in un tempo adeguato al compito visivo richiesto. Spesso si pensa che le alterazioni visive secondarie a danni cerebrali non richiedano alcun trattamento, perché le disabilità presentate dal paziente non sembrano essere causate da un deficit delle abilità visive; tuttavia vari Autori hanno ormai dimostrato che i disturbi del sistema visivo ritardano i progressi nella riabilitazione globale del paziente arrecando gravi problemi alla vita quotidiana, sociale e lavorativa. Il trattamento dei disturbi visivi non è quindi solo indispensabile per sé, ma supporta egregiamente il processo di riabilitazione delle aree cerebrali non visive. Il funzionamento di una persona può essere compromesso a livello corporeo, individuale e sociale, quindi vanno considerate tutte le componenti della classificazione funzioni, strutture, attività e partecipazione e fattori ambientali. L’ICF classifica la salute e gli stati ad essa correlati, e per questo richiede l’assegnazione di una serie di codici, che descrivano nella maniera più accurata il funzionamento della persona. A seconda del contesto di una condizione di salute vanno scelti i codici ICF più rilevanti per l’obiettivo, che è quello di descrivere una particolare esperienza di salute. Il progetto riabilitativo in un paziente con disturbi neurovisivi secondari a lesione cerebrale acquisita deve necessariamente prevedere una presa in carico riabilitativa multidisciplinare. Nel nostro Centro l’esperienza ci ha guidato alla stesura di una scheda dei programmi riabilitativi di ciascun paziente, che comprende la sintesi delle valutazioni, metodologie ed obiettivi di trattamento effettuata da ciascuna figura riabilitativa all’ingresso, durante il percorso ed alla dimissione. Tale strumento si è rivelato fondamentale per la verifica in itinere della progettualità riabilitativa anche secondo un modello internazionale di classificazione della disabilità (ICF). La verifica dei programmi durante la presa in carico riabilitativa avviene con cadenza bimensile, e consente una verifica degli obiettivi riabilitativi, la rilevazione di indicatori di processo del percorso riabilitativo e indicatori prognostici.
Si propone un esempio di applicazione del modello ICF in un caso clinico; di seguito viene proposto un modello di checklist che può essere utilizzata nei pazienti con disordini neurovisivi.