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MR Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa 2008 March;22(1):47-53

Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

La tossina botulinica nel disturbo del tono muscolare in età evolutiva

Intiso D. 1, Basciani M. 1, Di Rienzo F. 1, Russi L. 2, Iarossi A. 1, Tolfa M. 1, Berardi A. 3, Grimaldi G. 4

1 Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa, IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza ” S. Giovanni Rotondo, Foggia 2 Centro di Riabilitazione “Gli Angeli di Padre Pio” S. Giovanni Rotondo, Foggia 3 Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma, Roma 4 Medicina Fisica e Riabilitativa Università degli Studi di Foggia, Foggia


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L’impiego della tossina botulinica si sta progressivamente espandendo per curare molteplici disturbi e disordini sia neurologici che di altre discipline mediche. Nonostante siano stati identificati sette tipi di tossina botulinica (A-G), in clinica è utilizzata prevalentemente quella di tipo A (BoNT-A). L’azione tossica di questa sostanza determina paresi muscolare transitoria, la cui entità è legata al dosaggio somministrato, conseguente al blocco del rilascio del neuro-trasmettitore acetilcolina dai terminali nervosi. In Riabilitazione, sia da sola che in associazione con altri presidi terapeutici è utilizzata nel trattamento dei disturbi del tono muscolare e in particolare della spasticità focale. Da circa 15 anni essa è impiegata in età evolutiva per controllare la spasticità dei bimbi con Paralisi Cerebrale Infantile (PCI). Tuttavia il suo uso solleva una serie di interrogativi concernenti le dosi e il dosaggio massimo da effettuare per singola sessione, i muscoli da infiltrare, nonché gli eventuali eventi avversi e la sua effettiva efficacia. I dati della letteratura hanno confermato la sua sicurezza e il numero limitato di eventi avversi costituiti in prevalenza da eccessiva debolezza. Recenti revisioni di tipo Cochrane, comunque, non raccomandano l’uso di BoNT-A per il trattamento della spasticità sia dell’arto superiore che inferiore nei bimbi con PCI. Nel lavoro sono riportate ed analizzate tali problematiche, le controversie tra riduzione della spasticità e miglioramento funzionale e l’uso della BoNT-A in associazione con il casting. Le nostre conoscenze sull’uso della tossina botulinica, in età evolutiva, sono sicuramente aumentate ed essa può essere considerata un ulteriore importante presidio farmacologico, nell’ambito delle strategie terapeutiche per il trattamento della spasticità. La BoNT-A deve essere impiegata in associazione con tutti gli altri interventi medici, chirurgici e riabilitativi che la complessità dei quadri clinici della PCI richiede, dopo un’attenta valutazione e selezione dei muscoli da infiltrare e soprattutto dei pazienti da trattare che non può prescindere da un intervento integrato multidisciplinare.

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