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RASSEGNA
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio 2021 Settembre;17(3):154-64
DOI: 10.23736/S1825-859X.21.00116-X
Copyright © 2021 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Aggiornamenti sui metodi di determinazione e potenzialità diagnostiche delle troponine cardiache
Aleksey M. CHAULIN ✉
Facoltà di Cardiologia e Chirurgia Cardiovascolare, Università Statale di Samara, Samara, Russia
Le potenzialità diagnostiche del laboratorio clinico sono in continuo ampiamento in molte patologie, comprese quelle cardiovascolari, grazie ai progressi fatti nella determinazione degli specifici biomarcatori nei fluidi biologici umani. Contemporaneamente al miglioramento dei metodi diagnostici di laboratorio, sono state acquisite maggiori informazioni sulla biologia dei biomarcatori cardiaci, sul loro significato e, infine, sulle nuove opportunità diagnostiche legate al loro uso. I primi metodi immunochimici per la determinazione delle troponine cardiospecifiche (cTnI, cTnT), sviluppati più di 30 anni fa, avevano una sensibilità relativamente bassa e, pertanto, rilevavano solo gli infarti miocardici macrofocali nelle fasi avanzate del loro sviluppo e davano un modesto contributo nella scelta della più idonea condotta terapeutica. I metodi immunochimici di prima generazione, per la scarsa specificità analitca, in quanto risentivano di cross-reazioni con le isoforme del muscolo scheletrico, davano risultati falsi positivi con relativa frequenza. Il miglioramento dei metodi di determinazione di cTnI e cTnT è stato accompagnato da un graduale aumento della sensibilità diagnostica e dalla possibilità di rilevare l’infarto miocardico acuto (IMA) molto precocemente, con conseguente incremento dell’efficacia dell’intervento terapeutico specifico. I metodi di determinazione attualmente in uso per le troponine, definiti “ad alta sensibilità” e “ultrasensibili” (hs c-TnI e hs c-TnT), permettono di diagnosticare il danno necrotico cardiaco nelle prime ore dall’insorgenza della tipica sindrome dolorosa (algoritmi diagnostici: 0-1, 0-2, 0-3 ore); tuttavia tali metodi di analisi evidenziano incrementi delle troponine anche a seguito di danno miocardico non di natura ischemica. Anche lievi danni ai cardiomiociti, per cause fisiologiche quali sforzi fisici, età anziana, ritmi circadiani, situazioni di stress, possono causare lievi aumenti dei livelli di hs c-TnI e hs c-TnT. Inoltre, gli incrementi di hs c-TnI e hs c-TnT si osservano, con i metodi ultrasensibili, precocemente in tutta una serie di condizioni patologiche, quali miocardite, sepsi, malattie oncologiche, ecc., aprendo nuovi scenari nel loro utilizzo nella pratica clinica. Una prospettiva molto interessante e promettente è costituita anche dal dosaggio di hs c-TnI e hs c-TnT nei fluidi biologici (urina e saliva) ottenibili con metodologie non invasive, con evidenti vantaggi nelle modalità di raccolta dei campioni biologici. Nella presente rassegna vengono riportate le attuali conoscenze sui metodi di determinazione e le potenzialità diagnostiche di hs c-TnI e hs c-TnT.
KEY WORDS: Myocardial infarction; Diagnosis; Troponin; Review