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La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio 2021 Marzo;17(1):1-6
DOI: 10.23736/S1825-859X.21.00096-7
Copyright © 2021 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Giornali predatori
Piero CAPPELLETTI 1 ✉, Nicola BIZZARO 2, Romolo M. DORIZZI 3
1 SIPMeL, Castelfranco Veneto, Treviso, Italia; 2 Laboratorio di Patologia Clinica, Ospedale Sant’Antonio, Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, Tolmezzo, Udine, Italia; 3 UOC Patologia Clinica, Laboratorio Unico della Romagna, Pievesestina di Cesena, Forlì-Cesena, Italia
La più recente definizione di pubblicazioni predatorie è stata definita nel 2019: “I giornali e gli editori predatori sono entità che danno la priorità all’interesse personale a scapito dell’accademia e sono caratterizzati da informazioni false o fuorvianti, deviazione dalle migliori pratiche editoriali e di pubblicazione, mancanza di trasparenza e/o uso di pratiche di sollecitazione aggressive e indiscriminate”. Il fenomeno dei giornali predatori è sempre più imponente: più di 10.000 riviste sono considerati tali, a fronte di poco più di 11.000 giornali legittimi secondo la Cabell’s International. E si sta infiltrando anche nei “santuari” dell’editoria biomedica: negli ultimi tre anni, il 3% degli articoli indicizzati da Scopus ha questa dubbia provenienza. Le motivazioni degli autori sono varie, principalmente la pressione per pubblicare e l’incapacità a valutare la qualità del giornale; ma a utilizzare questa editoria non sono solo i più sprovveduti tra gli autori o quelli dei paesi in via di sviluppo. Per contrastare tale fenomeno sono state messe in campo azioni da parte di diversi stakeholder: una più precisa definizione, soprariportata, che consenta di distinguere l’editoria predatoria da quella legittima; il mantenimento di blacklist e whitelist sulla base dell’esperienza di Jeffrey Beall; iniziative dell’editoria legittima per spiegare agli autori come riconoscere le buone pratiche editoriali; la diffusione dei preprint per togliere gran parte delle motivazioni a pubblicare su riviste predatorie. Tuttavia, il nodo centrale è quello di una buona peer review, non solo come prova di qualità del giornale ma anche come strumento di crescita professionale per autori, revisori ed editori.
KEY WORDS: Predatory journals; Catalog, publisher; Peer review