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CASO CLINICO
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio 2020 Dicembre;16(4):305-8
DOI: 10.23736/S1825-859X.20.00080-8
Copyright © 2020 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Probabile interazione da Ganoderma lucidum in soggetto emodializzato in terapia anticoagulante orale con warfarin
Massimiliano L. MANNO 1 ✉, Anna M. MONTINARO 2
1 Servizio di Medicina di Laboratorio, Città di Lecce Hospital - GVM Care and Research, Lecce, Italia; 2 Servizio di Emodialisi, Città di Lecce Hospital - GVM Care and Research, Lecce, Italia
Alcuni farmaci e piante medicinali interferiscono con il warfarin alterando l’aggregazione piastrinica e la coagulazione del sangue. Ganoderma lucidum (comunemente conosciuto come Lingzhi, Ruishi o Shenzhi o anche “fungo dell’immortalità”) è un fungo medicale e i suoi estratti sono utilizzati nella medicina tradizionale cinese e commercializzati, anche online, per la prevenzione o il trattamento di diverse patologie. Alcuni studi hanno dimostrato che Ganoderma lucidum può compromettere l’emostasi a causa della sua attività antitrombotica e anticoagulante. Riportiamo il caso di un uomo di 41 anni, con precedenti patologie cardiache e ipertensione, in emodialisi dal 2017, in terapia anticoagulante orale con warfarin. Abbiamo ottenuto due consecutivi valori aumentati di INR, rispettivamente di 6,92 e di 8,22, confermati su due strumenti differenti e dalla ripetizione dei prelievi. L’anamnesi ha rivelato la recente ingestione di due compresse da 500 mg di estratti di Ganoderma lucidum, solo in queste due circostanze. I precedenti e successivi valori di INR sono sempre stati entro l’intervallo terapeutico. Abbiamo quindi supposto una correlazione tra aumentati valori di INR e ingestione di compresse di Ganoderma lucidum.
KEY WORDS: Ganoderma; Emostasi; Coagulazione del sangue; Warfarin