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CASO CLINICO
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio 2019 Dicembre;15(4):300-2
DOI: 10.23736/S1825-859X.19.00042-2
Copyright © 2019 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
L’eritroblasto che non ti aspetti: caso clinico
Massimo DAVES 1 ✉, Vincenzo ROCCAFORTE 2, Erika JANI 1, Evi PEER 1, Raffaella BINAZZI 3, Giuseppe LIPPI 4
1 Laboratorio di Biochimica Clinica, Ospedale di Bolzano, Bolzano, Italia; 2 Patologia Clinica e Biochimica Clinica, Università degli Studi di Milano, Milano, Italia; 3 Malattie Infettive, Ospedale di Bolzano, Bolzano, Italia; 4 Sezione di Biochimica Clinica, Università di Verona, Verona, Italia
L’esame emocromocitometrico è essenziale per la corretta diagnosi e gestione di molteplici alterazioni ematologiche. Malgrado la generazione più recente di analizzatori ematologici sia in grado di generare risultati accurati e in tempi rapidi nella maggior parte dei casi, si possono occasionalmente osservare risultati anomali della conta leucocitaria o di altri parametri emocromocitometrici, che possono alterare sostanzialmente il processo decisionale clinico. La conoscenza delle potenzialità e dei limiti della moderna strumentazione è quindi essenziale. Come esempio paradigmatico, in questo articolo è descritto il caso di erronea identificazione di eritroblasti causata dalla presenza di toxoplasma nel sangue venoso periferico.
KEY WORDS: Esami ematologici; Esame emocromocitometrico; Toxoplasma; Eritroblasti