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Medicina dello Sport 2021 March;74(1):140-5
DOI: 10.23736/S0025-7826.21.03817-5
Copyright © 2021 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano, Inglese
Dribblare la morte: un caso di rianimazione cardiopolmonare in un atleta amatoriale
Pedro VON HAFE ✉, Geraldo DIAS, Filipa CARDOSO, Sérgio LEITE, António LOURENÇO
Department of Cardiology, Senhora da Oliveira Hospital, Guimarães, Portugal
L’esercizio fisico regolare è raccomandato dalla comunità medica perché è associato ad una diminuzione della mortalità generale. Va tuttavia fatto notare che uno sforzo vigoroso può aumentare il rischio di eventi coronarici acuti. Il caso ivi descritto è quello di un atleta amatoriale colpito da arresto cardiaco recuperato con successo grazie all’intervento dei compagni di squadra, I quali si sono avvalsi dell’uso di un defibrillatore automatico esterno portatile. Il paziente è stato successivamente sottoposto ad un intervento di cardiochirurgia a causa di una grave malattia coronarica. Lo scrutinio di un medico per mezzo di anamnesi ed esame fisico è essenziale per filtrare gli atleti (in particolare quelli di età >35 anni) che hanno bisogno di essere studiati più a fondo. Il tasso di sopravvivenza in casi di arresto cardiaco testimoniato da astanti è piuttosto elevato. Consideriamo utile l’addestramento alla rianimazione cardiopolmonare dei soccorritori che per primi arrivano sul luogo e l’accesso ad un defibrillatore automatico esterno con collegamento al sistema di emergenza medica locale, in ogni centro sportivo e stadio.
KEY WORDS: Attività ricreative; Arresto cardiaco; Defibrillatori